
Se l’urologo ti ha prescritto antibiotici per la prostata dopo una diagnosi di prostatite cronica, sappi che nella maggior parte dei casi potrebbero essere inutili.
Purtroppo è diventata la prassi medica e ancora oggi solo pochi urologi riescono a prescrivere una cura efficace per la prostatite, in quanto è ancora difficile da diagnosticare correttamente.
Ciò che la maggior parte degli urologi e dei pazienti faticano a riconoscere è che le strutture all’interno e all’esterno del tratto urinario, in particolare i muscoli del pavimento pelvico o il sistema nervoso, possono essere coinvolti nella così detta prostatite abatterica.
Gli antibiotici per la prostata vengono prescritti a persone che, a quanto pare, potrebbero non aver mai avuto un’infezione alla prostata, ma presentano gli stessi sintomi.
Oggi, quando un uomo entra nello studio dell’urologo e si lamenta dei suoi problemi, il medico spesso lo tratta come se la causa del problema fosse la ghiandola prostatica infetta o infiammata e gli somministra regolarmente antibiotici.
Gran parte delle prostatiti croniche diagnosticate è in realtà una sindrome del dolore pelvico cronico. Questo tipo di prostatite cronica (abatterica) non presenta un’infezione batterica.
Il problema è che la maggior parte degli uomini ha molti sintomi e dolori e spesso sia i pazienti che i medici si confondono e agiscono per tentativi ed esclusione.
La prostatite viene spesso diagnosticata senza che il medico esegua alcun test per stabilire la validità di tale diagnosi.
Ci sono uomini che non hanno mostrato segni di infezione alla prostata a cui sono stati somministrati più cicli di antibiotici
Se invece la diagnosi è corretta e risultano batteri nella prostata, vengono prescritti antibiotici, ma spesso non riescono ad arrivare alla prostata e anche se riuscissero ad uccidere i batteri, sarebbero necessari mesi e mesi di terapia (non privi di danni).
Qui c’è una meta-analisi su studi fatti sull’uso di antibiotici per la prostata che ne dimostra l’inefficacia.
I danni degli antibiotici
Gli antibiotici sono stati una conquista importante nella medicina moderna.
Dalla scoperta della Penicillina nel 1928, gli antibiotici hanno rivoluzionato la medicina, salvando la vita di molti pazienti che in precedenza sarebbero morti per infezioni.
Non c’è dubbio che gli antibiotici si siano dimostrati estremamente efficaci contro un’ampia gamma di problemi.
Ci sono tuttavia dei danni nell’utilizzo intensivo di antibiotici da non sottovalutare ed è per questo che ogni medico non dovrebbe affatto procedere a tentativi, ma valutare bene quando e se prescrivere antibiotici.
Se prendi gli antibiotici spesso o per un periodo di tempo prolungato, come consigliato in caso di prostatite, il tuo corpo può sviluppare una resistenza, facendo sì che gli antibiotici diventino via via sempre meno efficaci.
Più lungo è il trattamento antibiotico, maggiore è il danno procurato alla flora batterica intestinale che richiede mesi (se non anni) per tornare al suo equilibrio naturale e solo se ce ne occupiamo attivamente.
Una flora batterica squilibrata può abbassare notevolmente le difese immunitarie ed esporci a molti problemi di salute. In un precedente articolo ho anche spiegato la correlazione tra cervello e intestino e come è importante occuparsene per la nostra salute mentale.
Alcuni antibiotici infine possono avere altri effetti collaterali come danni alle ossa, fino alla sensibilità alla luce solare.
Assicurati di leggere il foglietto informativo se li stai prendendo, in modo da valutare bene i rischi.
Conclusione
Nonostante le chiare prove scientifiche del contrario, è scioccante quanto ancora sia comune la somministrazione di antibiotici per la prostata.
Se ti è stata diagnosticata una prostatite e non è stata determinata un’infezione batterica, valuta bene insieme al medico (ed eventualmente cambialo), se assumere o meno antibiotici.
Nel prossimo articolo spiegherò come limitare gli effetti dannosi degli antibiotici se ne hai presi in passato o se sei “costretto a prenderli”.
Sappi comunque che ci sono varie alternative alle terapie spesso inefficaci della medicina ufficiale.
Un protocollo efficace lo spiego bene nel corso base.

Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di miglioramento personale da oltre 10 anni, applico e diffondo informazioni nel campo dell’alimentazione e della salute sessuale maschile. Scopri di più su di me.
Ho letto spesso che la prostatite abatterica dipende dal pavimento pelvico, cioè dal fastidio alla zona ano e contemporaneamente al pene. Avendo una non bella schiena con compressioni ai nervi un ortopedico mi ha detto di cercare di fare ginnastica sulla muscolatura lombo sacrale, infatti alterno giorni buoni ad altri um po’ così così. Comunque non prendo antibiotici, al limite tachipirina. Saluti.
Sei Grande Marco !!!
Ciao Enzo,
l’attività fisica mirata è compresa nel percorso di guarigione del corso base ed è una delle parti importanti.
I farmaci tamponano i sintomi e in nessun caso rimuovono le cause dei problemi di salute, per i quali è utile esclusivamente seguire uno stile di vita consono alla nostra natura, come spiegato nel corso base:
https://www.prostatainforma.com/prostatite-cura/
Giovanni