La Prostata e il Cancro
Grande come una noce, la prostata, si trova appena subito sotto la vescica, esattamente tra la base dello scroto e l’ano. La sua funzione principale è quella di produrre il liquido prostatico, necessario al trasporto dello sperma. L’uretra attraversa in pieno la ghiandola prostatica e porta l’urina dalla vescica fuori dal nostro organismo.
Il cancro alla prostata è un tumore molto lento a progredire e spesso accompagna l’uomo in età molto avanzata, rimanendo isolato e senza creare complicazioni come accade in altre forme di cancro.
Gli esami del tessuto della prostata possono avvenire dopo un intervento chirurgico come l’autopsia o la biopsia. Il cancro alla prostata è più presente in uomini con età maggiore di 65 anni e spesso molto oltre i 90 anni di età e la maggioranza degli uomini non si accorge di averlo, se non fa analisi specifiche (qui le statistiche).
A causa della quasi totale assenza di sintomi, spesso trascurati o ritenuti passeggeri e insignificanti, la maggior parte delle persone può arrivare alla morte con un cancro alla prostata e non sapere di averlo.
Cause e Fattori di Rischio per il Cancro alla Prostata
La medicina ufficiale non ha ancora individuato le cause scientifiche di sviluppo del cancro alla prostata.
La ricerca osserva che il cancro alla prostata inizia quando alcune cellule della prostata hanno delle anomalie. Le mutazioni nel DNA delle cellule anomale causano la crescita e la scissione delle cellule, più rapidamente rispetto alle normali cellule. Le cellule anormali continuano a vivere quando altre cellule muoiono.
Le cellule anomale che si accumulano formano un tumore che può crescere e invadere il tessuto vicino. In rari casi, alcune cellule anormali possono anche rompersi e diffondersi (metastatizzare) ad altre parti del corpo.
Nonostante l’incapacità della scienza attuale di stabilire delle cause per il cancro alla prostata, ci sono delle ipotesi e teorie, basate sull’osservazione e la statistica, che non possono essere ignorate:
La Genetica
La medicina ufficiale asserisce che esistono chiari aspetti che richiamano una forte presenza di fattori genetici che entrano in gioco nella dinamica del cancro della prostata e che possono essere considerati in parte, una causa.
Resta in ogni caso molto difficile scindere determinati fattori genetici dai cosiddetti fattori ambientali. Gli studi sui fattori genetici hanno potuto chiarire la presenza di uno specifico gene che incide in modo determinante sulla possibilità di essere colpiti dal cancro alla prostata.
Avere un padre o un fratello con carcinoma della prostata raddoppia il rischio di un uomo di sviluppare questa malattia. (Il rischio è maggiore per gli uomini che hanno un fratello con la malattia, invece del padre). Il rischio è molto più elevato per gli uomini con parenti affetti, soprattutto con parenti in età giovanile al momento della diagnosi del cancro.
Nonostante questo, anche se la ricerca suggerisce che potrebbero esserci fattori ereditari o genetici, la maggior parte dei tumori alla prostata si verificano negli uomini senza una storia familiare di cancro alla prostata.
Fattori Ormonali
Gli studi e l’esperienza accademica conferma che i suddetti fattori ormonali possono essere molto influenti nella progressione del cancro alla prostata.
Le osservazioni che riguardano i fattori ormonali sono:
- Forte dipendenza dagli ormoni androgeni
- Cancro assente negli eunuchi (uomini privi di facoltà virili, per difetto organico o in seguito a evirazione)
- Nei ratti, si presenta a seguito di iniezioni di estrogeni e androgeni, quindi sia di ormoni maschili che femminili
- E’ presente una forte correlazione tra cancro alla prostata e l’atrofia della prostata
Dieta
Il ruolo della dieta nel carcinoma della prostata non è chiaro, ma sono stati studiati diversi fattori.
Gli uomini che mangiano molta carne rossa o cibi ricchi di grassi (in particolare i latticini) sembrano avere una probabilità maggiore di ammalarsi di cancro alla prostata. Questi uomini tendono anche a mangiare meno frutta e verdura. I medici non sono sicuri di quale di questi fattori sia responsabile dell’aumento del rischio di cancro alla prostata.
Alcuni studi hanno suggerito che gli uomini che consumano molto calcio (attraverso cibo o integratori) possono avere un rischio maggiore di sviluppare il cancro alla prostata. Anche i latticini (che sono spesso ricchi di calcio) potrebbero aumentare il rischio.
Recenti studi dimostrano che una dieta a base vegetale e a basso contenuto di grassi animali, riduce il rischio di cancro alla prostata.
Obesità
Alcuni studi hanno scoperto che gli uomini obesi hanno un rischio inferiore di contrarre una forma di malattia di basso grado (a crescita più lenta), ma un rischio maggiore di contrarre un cancro alla prostata più aggressivo (a crescita più rapida). Le ragioni per questo non sono chiare.
Alcuni studi hanno anche scoperto che gli uomini obesi possono essere maggiormente a rischio di avere un carcinoma della prostata più avanzato e di morire di cancro alla prostata, ma non tutti gli studi hanno riscontrato questo.
fumo
La maggior parte degli studi non ha trovato un legame tra il fumo e l’incidenza di cancro alla prostata. Alcune ricerche hanno collegato il fumo a un possibile aumento del rischio di morte per cancro alla prostata, ma questa scoperta deve essere confermata da altri studi.
Esposizioni chimiche
Vi sono prove che i pompieri possono essere esposti a sostanze chimiche che possono aumentare il rischio di cancro alla prostata.
Alcuni studi hanno suggerito un possibile legame tra l’esposizione all’agente Orange, una sostanza chimica ampiamente utilizzata durante la guerra del Vietnam, e il rischio di cancro alla prostata, sebbene non tutti gli studi abbiano trovato un tale collegamento. La National Academy of Medicine considera che ci siano “prove limitate” di un legame tra l’esposizione dell’agente Orange e il cancro alla prostata. Per ulteriori informazioni, consultare Orange Agent and Cancer (in inglese).
Infiammazione della prostata
Alcuni studi hanno suggerito che la prostatite (infiammazione della ghiandola prostatica) può essere collegata ad un aumento di rischio di cancro alla prostata, ma altri studi non hanno trovato un tale legame. L’infiammazione è spesso osservata in campioni di tessuto prostatico che contengono anche il cancro. Il legame tra i due non è ancora chiaro, e questa è un’area in cui la ricerca è ancora attiva.
Infezioni trasmesse sessualmente
Ci sono studi che hanno cercato di vedere se le infezioni a trasmissione sessuale (come la gonorrea o la clamidia) possono aumentare il rischio di cancro alla prostata, ma finora non sono stati concordati e non sono state raggiunte conclusioni definitive.
E’ stato appurato che anche i microrganismi patogeni infettivi con carattere a trasmissione sessuale avrebbero una loro influenza nel causare il cancro alla prostata, ma comparati studi epidemiologici, virologici e immunologici hanno stabilito che i risultati sono molto contrastanti.
Gli studi epidemiologici hanno evidenziato l’aumento di rischio del cancro alla prostata in associazione di un grande numero di partner sessuali, la frequenza dei rapporti stessi e sopratutto i rapporti occasionali con partner sconosciuti.
Vasectomia
Alcuni studi hanno suggerito che gli uomini che hanno subito una vasectomia (un piccolo intervento chirurgico per rendere gli uomini sterili) hanno un rischio leggermente maggiore di contrarre il cancro alla prostata, ma altri studi smentiscono questo collegamento. La ricerca è ancora in corso.
Sintomi del Cancro alla Prostata:
I sintomi maggiormente presenti nel cancro alla prostata possono manifestarsi dopo molto tempo dall’insorgenza della patologia, anche dopo diversi anni. All’inizio, quando il tumore si sviluppa soltanto nella prostata, è possibile un’assenza di sintomi, o una lieve presenza di sintomi come:
- l’incontinenza urinaria
- un debole o del tutto inesistente getto di urina
- un grande aumento nella frequenza del bisogno di urinare (in particolar modo di notte)
- Forte difficoltà a urinare
- Frequente presenza di bruciore nella minzione
Quando il tumore avanza diventano sempre più chiari ed evidenti i vari sintomi associati, come ad esempio può essere l’ematuria, che si riferisce alla presenza di sangue nelle urine, o in altri casi la presenza di chiari segni di infezione. C’è possibilità anche di forte presenza di dolore e fastidio nella zona lombare con difficoltà nei rapporti sessuali.
Ci può essere conseguente gonfiore alle gambe a causa dell’infiammazione e ingrossamento dei linfonodi, nonché dolori alle ossa per la presenza di metastasi. Infine può presentarsi debolezza o totale assenza di forza nelle gambe, dovuta maggiormente alla compressione del midollo spinale, di conseguenza possono esserci anche insufficienza renale, totale assenza di appetito, forte perdita di peso, anemia e improvvisi cali dei valori nel sangue.
Prevenzione nel Carcinoma alla Prostata:
Il cancro alla prostata si è manifestato ed è risultato molto più presente in soggetti che vivono nella paura costante di essere colpiti dalla malattia e si sono di conseguenza sottoposti invasivi esami medici.
E’ più presente il rischio di cancro alla prostata in soggetti che attraversano la terza età. Questo non è dovuto semplicemente ed esclusivamente alla vecchiaia ma è sicuramente un aggravante dal momento che l’organismo inizia a perdere la sua piena efficienza del potere naturale dell’auto-guarigione.
Non è scientificamente stato provato il possibile collegamento tra l’assunzione di alcuni alimenti e la possibile riduzione del rischio di cancro alla prostata.
Il licopene, uno degli antiossidanti più potenti presente nei pomodori, cocomeri e altri vegetali molto comuni, come pure gli isoflavoni della soia, sono stati annoverati nella prevenzione di questa tipologia di tumore, ma purtroppo rimangono comunque dei risvolti inconcludenti e poco incoraggianti.
Non è stata realizzata tutt’ora una medicina ad uso preventivo. Attraverso uno studio portato avanti in soggetti maschi con alto rischio di sviluppare il cancro alla prostata, il potente farmaco finasteride è risultato capace di ridurre del 25% il rischio di cancro alla prostata nei confronti del corrispettivo farmaco ad effetto placebo.
Da non trascurare comunque gli effetti collaterali che si sono presentati in questi pazienti: quasi totale assenza di attività sessuale, a volte fino alla totale impotenza sessuale, maggiore manifestazione di tumori con diagnosi mediche molto più gravi del solito, che ovviamente scoraggiano l’uso di questo farmaco, creato proprio con l’intenzione di agire per la prevenzione della patologia stessa.
Il cancro della prostata si è evidenziato in ben 95% dei casi nel tessuto ghiandolare, in taluni casi è stato definito “adenocarcinoma”. L’altro 5% è risultato evidente come cancro neuroendocrino, il quale si rende evidente nelle minuscole cellule della prostata.
Diagnosi: 5 Esami per il Tumore alla Prostata
Anche in presenza della lenta manifestazione sia dei progressi della patologia che del nascere dei sintomi, il cancro alla prostata può essere tranquillamente diagnosticato con alcuni test medici ufficiali.
Ad esempio con l’ausilio dell’esame digitale o di un banale test del sangue, è possibile inoltre constatare la malattia prima ancora del manifestarsi dei sintomi. In seguito ad un quadro fisico generale, l’urologo si adopererà per constatare i sintomi e la sequenza storica del paziente relativa al percorso medico, solo in seguito con i seguenti esami:
- Esame rettale digitale: viene utilizzato un guanto lubrificato col quale il medico inserisce un dito nel retto del paziente per constatare l’eventuale presenza di tessuto duro e irregolare, che potrebbe facilmente essere già una prova di cancro alla prostata. Un test molto fastidioso ma allo stesso tempo rapido e indolore.
- Esame del sangue o antigene prostatico specifico: noto sopratutto come esame del PSA, è un semplice esame di laboratorio che viene fatto su un normale prelievo di sangue. Non sempre attesta la veridicità del caso.
- Esame delle urine: attraverso un prelievo di urina il medico può constatare l’eventuale presenza di sangue, che potrebbe significare infezione, iperplasia o addirittura presenza di marcatori tumorali della prostata.
- Ecografia trans-rettale: questo esame utilizza onde sonore per riportare un’immagine digitale della prostata attraverso la quale è possibile verificare la presenza di piccoli tumori. Viene introdotta la sonda nel retto, l’esame che può essere fastidioso ma non doloroso. Viene fatto direttamente nello studio del medico e dura circa venti minuti. L’ecografia transrettale è un metodo verificato dal punto di vista degli effetti collaterali ma piuttosto costoso, con la forte possibilità di diagnosticare la patologia. Per contro ha un alta incidenza di false diagnosi positive.
- La biopsia della prostata: è un esame che viene effettuato su un campione di tessuto prelevato dalla prostata inserendo un ago nella ghiandola prostatica, dal retto. Questo tipo di esame dà la possibilità di verificare la presenza o meno della patologia, anche se non sempre corrisponde a verità e quindi non sempre è utile.
Trattamenti Per il Carcinoma Alla Prostata:
Il cancro alla prostata è un tipo di carcinoma che progredisce molto lentamente e il trattamento va applicato per molto tempo. A livello preventivo è consigliato eseguire le dovute visite urologiche in modo regolare dai 50 anni di età in su.
Il tipo di trattamento da eseguire per la prostata dipende moltissimo dal grado di avanzamento della patologia. La medicina ufficiale prevede 4 principali modi per ridurre o fermare e annullare del tutto il cancro alla prostata e sono:
Chirurgia
Consiste nella totale rimozione della ghiandola prostatica e dei tessuti adiacenti. In alcuni casi vengono eliminati anche i linfonodi della zona pelvica. Questo tipo di intervento, meglio conosciuto come prostatectomia radicale può essere praticato attraverso 2 tipi di interventi:
- Prostatectomia retropubica: ossia rimozione che si effettua praticando un’incisione sull’addome
- Prostatectomia perineale: tipo di intervento che viene eseguito con l’ausilio di un taglio nell’area tra la base dello scroto e l’ano
L’intervento è ormai di routine in molti ospedali, ma può portare ad effetti collaterali come la disfunzione erettile, l’assenza di eiaculazione e l’incontinenza urinaria
Radioterapia
Altro tipo di trattamento che può essere eseguito in associazione con la rimozione chirurgica e serve proprio per preparare la totale rimozione del tessuto malato o anche semplicemente come pratica per pulire la zona appena dopo l’intervento chirurgico. Gli effetti collaterali si manifestano soprattutto durante il ciclo della terapia e sono: aumento della frequenza delle minzioni, dolore e/o bruciore, difficoltà nella minzione, riduzione del getto urinario, raramente presenza di sangue nelle urine.
La Terapia Ormonale
Questa terapia è legata all’azione del testosterone, l’ormone sessuale maschile. E’ un trattamento ormonale che ha come obiettivo la riduzione dei livelli di testosterone nel corpo ma anche il tentativo di bloccare del tutto gli effetti che questo ormone ha sulla nostra prostata. Anche questa terapia non è ovviamente priva di effetti collaterali che possono includere:
- vampate di calore e sudorazione abbondante;
- calo del desiderio sessuale;
- sbalzi di umore;
- senso di stanchezza e affaticamento;
- difficoltà di memoria;
- aumento di peso;
- disturbi digestivi;
- disturbi della circolazione venosa;
- difficoltà erettive.
Osservazione Permanente
Viene effettuato un controllo con monitoraggio continuo dello stato del cancro alla prostata. Per i soggetti più anziani che soffrono anche di altre patologie è una prassi molto consigliata. È altresì fondamentale e importante evidenziare come il cancro alla prostata è una patologia lenta a progredire. Nella gran parte dei casi di questa patologia i soggetti convivono con il proprio cancro e questa non deve essere necessariamente la causa della loro morte.
Tumore Alla Prostata: Conclusioni
Purtroppo non esistono regole ben precise a cui attenersi per poter avere la situazione sempre costantemente sotto controllo. Prestare attenzione anche ai banali sintomi resta forse il miglior modo per non ritrovarsi con una patologia in fase avanzata e dover ricorrere d’urgenza ad interventi invasivi e dannosi.
E’ bene sapere che anche in caso di presenza di cancro alla prostata è possibile farlo regredire fino ad una completa guarigione, importante è non lasciarsi spaventare dalla situazione e dalle possibili catastrofiche diagnosi che prevedono senza mezzi termini anche eventi estremi e irrimediabili.
A ragion veduta è sempre l’assumersi responsabilità della nostra salute, mantenere un atteggiamento mentale positivo ed eventualmente indagare cause psicosomatiche all’origine del cancro alla prostata.
Non ultimo, per supportare un organismo che è già impegnato nella risoluzione di un conflitto, è importante un’alimentazione a base vegetale e a favore della prostata.
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Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di miglioramento personale da oltre 10 anni, applico e diffondo informazioni nel campo dell’alimentazione e della salute sessuale maschile. Scopri di più su di me.
Che dire, domani andrò dal medico, ma mi sa chi sono dentro fino al collo !!!
Vedremo !!!
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Ciao Ennio,
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Giovanni