Ma davvero il caffè fa male?

Perfino una tazzina di caffè biologico, di alta qualità, equo-solidale?

Vediamo in questo articolo le osservazioni di un caro amico, che ha voluto sperimentarne di persona gli effetti per scoprire se c’è differenza tra caffè normale e bio, ma soprattutto, ha ri-scoperto cosa significa smettere con qualcosa che ci piace ma che in fin dei conti ci danneggia!

Ecco cosa scrive:

Adoro il caffè.

Ne amo il gusto.

Ne amo il profumo.

Mi piace il rumore che fa quando è pronto.

Amo l’eccitazione che mi dà.

Amo perfino il fatto di amare il caffè.

E, tuttavia, smisi di berlo circa 10 anni fa.

Francamente, non ricordo se fu facile oppure no, ma so che da allora non ci ho più pensato molto e non ho più posato le mie labbra su una tazzina… fino a un anno fa.

Presi un espresso.

E fu così buono, che decisi di fare un esperimento che avevo in testa già da un po’.

Decisi di prendere un caffè o un espresso ogni giorno per 90 giorni di seguito e osservarne gli effetti.

(A proposito, qui trovi un articolo sugli effetti della caffeina se vuoi approfondire.)

Non un caffè qualsiasi, ma caffè biologico e da commercio equo e solidale – non come quello che prendevo quand’ero più giovane.

Mi dissi che avrei smesso se avessi notato dei sintomi negativi per la mia salute e che avrei continuato a berlo solo se le mie analisi del sangue, dopo i 90 giorni di prova, fossero risultate perfettamente a posto.

Stavo attento a eventuali sintomi di stress surrenale, o cambiamenti dell’umore, della pelle, dei capelli o qualsiasi altra cosa mi segnalasse che non ero sulla strada giusta.

Raccontai ad Annemarie cosa stavo facendo e lei, ridendo, mi rispose, “buona fortuna a smettere, una volta che cominci”.

Ciò che volevo davvero sapere era:

c’è differenza tra il caffè che bevevo una volta (una varietà da supermercato) e gli incredibili caffè ed espresso artigianali disponibili qui a Berkeley?

Il caffè biologico fa male? (Analisi del mio stato di salute)

Condivido qui di seguito le mie scoperte analizzando il mio stato di salute molto attentamente, per 7 settimane.

Una settimana di caffè

Niente di spettacolare.

Mi resi conto di preferire l’espresso rispetto al normale caffè.

Aveva più gusto, non mi eccitava eccessivamente, e mi limitavo a una tazzina al giorno.

A volte mi succedeva di ordinarne una seconda tazzina. In quei giorni, decisamente mi dava una bella sveglia.

Dopo due settimane

Più o meno lo stesso.

Dopo tre settimane

Decisi di aggiornare la quantità a due espressi.

Perché? Desideravo aumentare un po’ la mia concentrazione e vedere come rispondeva il mio corpo.

A posteriori, penso che questo sia stato il mio errore fatale.

Dopo quattro settimane

A volte cercavo di bere caffè normale. Alternavo espresso e caffè per vedere se c’era qualche differenza.

Non era altrettanto buono dell’espresso, ma mi piaceva comunque.

Cominciai a notare che se bevevo caffè, le mie mani diventavano fredde e sudate dopo circa 15-30 minuti (risposta surrenale). Segnale di avvertimento n.1.

Dopo cinque settimane

Continuavo a bere caffè o espresso. Mia moglie mi fece notare che i miei occhi sembravano iniettati di sangue.

Mi assicurai quindi di controllare ogni giorno se lo fossero ancora.

Lo erano.

Segnale di avvertimento n.2.

Cominciai a capire che dovevo fermarmi. Mi chiedevo se ci sarei riuscito. Mi piaceva troppo.

Dopo sette settimane

A quel punto cominciai a capire veramente che le cose non stavano andando bene.

Un giorno, uscito dalla doccia, notai che i miei capelli sembravano più crespi e fragili del solito.

Pensai che forse era a causa del tempo, ma qualcosa dentro di me sapeva che non era così. Il tempo qui non cambia più di tanto.

Se c’è il sole, ci sono più o meno 20 gradi, se è nuvoloso 15. A volte piove, ma non così spesso.

Chiesi a mia moglie se aveva notato qualche differenza, e lei mi rispose di sì.

Il numero di segnali stava aumentando.

Voglie, mani sudate, occhi iniettati di sangue, capelli secchi e indeboliti.

Ad un certo punto, cominciai anche ad avere problemi ad alzarmi al mattino. Inoltre, le mani cominciarono a farmi un po’ male alla tastiera – non mi era mai successo, prima.

Tutti i segnali indicavano che…

Dovevo smettere.

Ma non riuscii a farlo subito.

Prima di smettere volevo fare il “botto”. Rendere le ultime volte il massimo, dal momento che sapevo che probabilmente non avrei mai più fatto un esperimento simile e forse non avrei mai più assaggiato un caffè in vita mia.

Quando si pensa alle cose in questo modo, c’è un grande subbuglio emozionale.

Diminuire gradualmente non funziona, ma sostituire sì.

Sapevo di non poter smettere gradualmente col caffè.

I cocainomani non possono prenderne solo un po’. O tutto o niente.

Perciò decisi di sostituire il caffè con qualcos’altro, per uscirne più facilmente. E così feci.

Un mattino, dopo circa una settimana che mi dicevo di dover smettere, presi una tazza di tè verde.

Il mattino successivo, di nuovo tè verde.

Continuai per una settimana, dopodiché considerai chiuso l’esperimento.

Un successo? Penso di sì.

Da quando ho ri-smesso, non ho più preso caffè né ci ho più pensato. Perfino ora, scrivendo questo articolo, mi accorgo di non desiderarlo affatto.

In un lasso di tempo di circa 8-9 settimane ho visto la mia salute peggiorare abbastanza da realizzare che il caffè, biologico ed equo-solidale oppure no, per me non è salutare.

In fin dei conti…

Ci sono voluti circa 3-4 giorni affinché i miei occhi tornassero puliti.

I miei capelli hanno riacquistato la loro luminosità in 1-2 settimane e le mie mani non sono più fredde o sudate, né doloranti.

In questo breve periodo, il mio corpo è tornato alla normalità e alla salute.

E’ stato divertente osservare tutto questo. Normalmente non vedo subito i risultati dei cambiamenti che faccio, perciò vedere così velocemente dei risultati, proprio sotto i miei occhi, è stata una prova delle notevoli capacità che ha il corpo.

Cosa significa questo esperimento per te?

Questa è semplicemente una storia che riguarda me e le mie reazioni al caffè.

E’ un aneddoto che potrebbe riguardare anche te, oppure no.

La cosa importante qui è aver re-identificato i sintomi dello stress surrenale, di cui probabilmente soffrono milioni di bevitori di caffè.

Se bevi caffè e i tuoi capelli sono deboli e spenti, hai le mani sudate e fredde, fatichi ad alzarti al mattino e hai dolori alle mani, potresti provare a smettere di bere caffè per un po’ (sostituendolo anziché diminuendolo) e vedere cosa succede.

Sicuramente ne trarrai beneficio.

La cosa più importante per me, in fin dei conti, non riguarda il caffè.

Si è trattato soprattutto di re-imparare l’atteggiamento giusto per smettere qualcosa che ti piace, nel momento in cui capisci che comincia a farti male.

Questo esperimento mi ha permesso di provare nuovamente com’è fare qualcosa di non salutare per me e imparare a tirarmene fuori.

Molto potente!

Ciò che tu puoi imparare da tutto questo… dipende da te!