Dottori, giornalisti, scienziati, scrittori…tutti bevono caffè.
Chi lavora per i mass-media solitamente è un gran consumatore di caffè. E’ dunque raro che qualcuno prenda iniziativa e inizi a parlare contro questa droga così popolare.
Qualcuno però l’ha fatto, si chiama Stephen Cherniske, uno scienziato che ha impiegato 10 anni della sua vita ricercando gli effetti della caffeina sul corpo e riportandoli in uno scioccante documento: “Caffeine Blues”, del 1998.
Nella prima pagina di questo libro (in inglese) compare:
- La caffeina non può fornire energia, ma solo stimolazione chimica e un indotto stato di emergenza che porta irritabilità, cambiamenti di umore e attacchi di panico.
- L’effetto finale della caffeina è deludente, può portare depressione e stanchezza cronica.
- La caffeina dà l’illusione di amplificare lo stato di allerta dilatando le pupille, velocizzando il battito cardiaco e aumentando la pressione sanguigna. La caffeina non incrementa l’attività celebrale.
Ho letto “Caffeine Blues” e ho selezionato le informazioni più rilevanti citandole in questo articolo.
Il Grande Inganno della Caffeina
Potresti aver letto da qualche parte o forse ti è stato detto a scuola che se la caffeina è consumata in quantità moderata non causa problemi.
Potresti aver anche letto articoli sul quotidiano o su una rivista che elogiavano i benefici del bere caffè.
Fin qui tutto bene. Chi oserebbe parlar male del caffè? Il Signor Cherniske dice:
“Mi è stato detto solo che la caffeina è un leggero stimolante e le associazioni con i problemi di salute non sono mai stati provati. Mi hanno anche detto che la caffeina non provoca dipendenza. Da quello che ho scoperto invece dalla mia dolorosa esperienza l’esatto contrario è vero.
Ciò che rapidamente capii è che tutti sono stati “ingannati” a riguardo. Ricercatori, dottori, giornalisti e specialmente il pubblico.
L’inganno è stato ben coordinato da un’industria il cui obiettivo è piuttosto semplice:
Far assumere più caffeina possibile.
Chi controlla questo mercato sa perfettamente che la caffeina indebolisce il corpo rendendoti dipendente da questo o dall’altro prodotto assunto durante la giornata.
Essi sanno che desideri consumarne e soprattutto sanno che soffri quando non ne consumi.
E’ un sogno del marketing ed è legale.
Non c’è da meravigliarsi quindi se sempre più aziende sfruttano questo concetto, sfornando prodotti sempre più “raffinati”: caffè selezionati e pregiati, thè aromatizzati, prodotti dimagranti alla caffeina, bevande energetiche, birra alla caffeina etc…”
(Caffeine Blues, pag. 4).
E qui allego un video del famoso attore Denzel Washington quando a inizio pandemia già bacchettava i giornalai (non riguarda il caffè, ma il concetto è quello):
La legge dell’eccitazione
Il Dott. Herbert Shelton spiega in modo esplicito la delusione della stimolazione nel suo classico libro, “Ortobionomia” (fuori stampa).
“Ogni volta che una condizione o una sostanza irritante è somministrata per dare tono ad un organismo vitale ciò causa resistenza ed eccitazione manifestati con un’azione di indebolimento e di rafforzamento che sempre necessariamente diminuisce il potere di azione e lo fa precisamente nel grado in cui accelera l’attività.
L’aumentata attività è causata dall’elevato dispendio di energia vitale richiesta, non compensata nel processo correlato, e perciò la fornitura di energia è diminuita di questa quantità…
In tali circostanze, la vitalità o energia di un qualunque soggetto si manifesta con un dispendio energetico, mai come un suo accumulo.”
In altre parole, ciò che sembra ci dia energia prosciuga le nostre energie.
Lo stimolo che le persone ricevono dal bere caffè è un dispendio di forze vitali, non è energia reale, che può arrivarci solo dal riposo.
Cherniske che ha compreso tutto questo molto bene, spiega: “La caffeina non fornisce energia, ma solo stimolazione chimica.
L’energia che si percepisce viene dallo sforzo del corpo di adattarsi all’aumentato livello nel sangue di ormoni dello stress…
Usare il caffè come miglioramento dell’umore nel breve termine può essere molto piacevole, ma nel lungo termine è un problema.
Mentre l’iniziale stimolo dell’adrenalina può procurare un provvisorio sollievo anti-fatica, l’effetto finale della caffeina è di una depressione, leggera o profonda.
I pubblicitari e le “istituzioni” del caffè hanno nascosto all’opinione pubblica questo aspetto della caffeina…”
“Anche se i consumatori di caffeina possono sentirsi più svegli, l’esperienza è semplicemente quella di un aumento dell’attività sensoriale e motoria (pupille dilatate, aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna).
La qualità del pensiero in realtà migliora non più di come migliorerebbe quando ascoltiamo musica ritmata ad alto volume.”
Tolleranza alla Caffeina
Sulla tolleranza alla caffeina, dice: “Ciò che è sopportabile per una persona può essere eccessivo per un’altra.
Inoltre, la razione di caffeina tollerabile in un certo periodo della vita può in realtà causare problemi di salute solo pochi anni dopo.”
(Caffeine Blues, pag. 8).
Spesso sentiamo dire che la caffeina è dannosa solo se consumata in eccesso, ma se presa in piccola quantità non è pericolosa e può avere perfino effetti benefici, aumentando la “prontezza mentale”.
Ma da quando un veleno può essere ritenuto benefico?
“… Di tutte le migliaia di ricerche che sono state pubblicate sulla caffeina, nessuna ha concluso che essa sia benefica.”
La verità è che il bevitore di caffè moderato è una perla rara, perché il caffè crea così tanta assuefazione, che molti consumatori finiscono con il berne troppo.
La definizione di “persona media” è comunque un mito.
La persona descritta dagli scienziati nelle loro pubblicazioni quando analizzano statisticamente il consumo di caffeina semplicemente non esiste.
Non tutti reagiscono ad un veleno allo stesso modo, non tutti possono disintossicarsi alla stessa velocità, e non tutti ne consumano la stessa quantità.
I bambini ne risentono di più, perché il loro organismo è più puro.
La stessa dose di caffeina avrà effetti differenti su persone differenti. Possiamo così vedere l’erroneità della raccomandazione “ consumare con moderazione”, perché non significa nulla.
La moderazione può solo riguardare gli elementi salutari della vita, non quelli che la danneggiano. La moderazione in questi casi è impossibile. Ogni quantità è eccessiva.
Ma come siamo giunti a bere caffè?
Sembra che i semi del caffè fossero usati come farmaco molto prima dell’uso alimentare.
La pratica di dare sostanze tossiche ai malati è stata di moda per tanto tempo e non è cambiata molto al giorno d’oggi.
Una buona percentuale dei farmaci di oggi contiene caffeina fra i “principi attivi”.
“Non era ancora il tredicesimo secolo quando I monaci arabi fecero una scoperta rivoluzionaria. I chicchi del caffè arrostiti potevano essere preparati in una bevanda.
Nessuno si sarebbe più addormentato durante le preghiere! La notizia si espanse di monastero in monastero, poi arrivò nelle strade di tutto il mondo che presto si riempirono di caffetterie.”
(Caffeine Blues, pag. 14)
“Quando il caffè fu per la prima volta introdotto nelle città europee nel diciassettesimo secolo, la gente era disgustata dal suo colore e dal suo odore.
Si lamentarono che maleodorava e lo considerarono bitume per i tetti, ma dopo che sperimentarono il suo effetto stimolante, la bevanda fu presto proclamata un miracolo della natura.
Gli storici registrarono questo fenomeno senza accorgersi dell’ironia di ciò che stavano scrivendo.
La caffeina è in fin dei conti, una droga psicoattiva (vedi qui) e gli esseri umani tendono a desiderare ardentemente le sostanze che alterano il loro stato come la caffeina, la morfina, la nicotina e la cocaina. Infatti, tutti questi alcaloidi sono chimicamente correlati e, pur avendo effetti molto differenti fra loro, sono tutti veleni.”
(Caffeine Blues, page 17)
Oggi il caffè ha conquistato il mondo tanto che quasi tutti bevono caffè, se non tè, o altri tipi di bevande con caffeina, come la Coca-Cola.
Gli americani sono i più grandi consumatori di caffè con uno shockante record di 420 milioni di tazze bevute ogni singolo giorno.
Tossicità del Caffè
Il caffè è una droga “leggera” contenente un vasto assortimento di sostanze tossiche.
In aggiunta alla caffeina, il caffè contiene centinaia di sostanze volatili inclusi più di 200 acidi. Il corpo le deve espellere attraverso un grande dispendio di energie vitali, che è quella strana stimolazione percepita come “energia”.
“La caffeina è un veleno biologico usato per le piante come pesticida. La caffeina da al fogliame e ai semi un sapore amaro, che scoraggia il loro consumo agli insetti e agli animali.
Se i predatori persistono nel mangiare le piante irrorate di caffeina, la caffeina puo’ causare la distruzione del loro sistema nervoso centrale e perfino avere aspetti letali. Molti infestanti imparano presto a lasciar stare le piante.”
(Caffeine Blues, pag. 17)
Gli umani si sono presi gioco dei loro istinti e dei loro gusti primordiali ed hanno cercato di fare con il caffè una bevanda bevibile, spesso mescolata con latte e zucchero.
Ma il nostro senso del gusto una volta era in grado di scovare tale veleno, usato per le piante come pesticida per repellere gli insetti.
La caffeina inoltre non è l’unica sostanza tossica nel caffè.
“Ricordiamoci che il caffè contiene un gran numero di sostanze chimiche, non solo caffeina, tra cui un gruppo di composti estremamente tossici noti come Idrocarburi Aromatici Policiclici (PAH). Sono gli stessi degli agenti cancerogeni isolati nella carne cotta alla griglia.”
(Caffeine Blues, page 53)
La Cioccolata
La cioccolata contiene una piccola quantità di caffeina, ma contiene anche una buona quantità di un’altra sostanza detta teobromina.
E’ un analogo della caffeina e produce un simile effetto fisiologico. La combinazione di caffeina e teobromina contenute in un pezzo di cioccolata (30 g circa), raggiunge il potere stimolante di 40 milligrammi di caffeina!
Ma tutti bevono il caffè!
“Quando si arriva al caffè, la più comune reazione che sento è: “come potrebbe farti male? La gente beve il caffè da secoli”.
“Per uno scienziato, questa osservazione è senza significato. La storia è piena di casi in cui milioni di persone hanno fatto seri errori.
Ci sono erbe in Cina, ad esempio, che sono state usate in medicina per migliaia di anni e sono ancora in uso per trattare le congestioni al seno.
Ma un ripetuto utilizzo nel tempo di queste erbe può causare cancro al naso e alla gola.
Gli epidemiologisti (scienziati che studiano la distribuzione delle malattie nella popolazione) hanno stimato che questa abitudine ha causato morte prematura e dolorosa a milioni di Cinesi. Chiaramente anche un grande numero di persone possono sbagliare contemporaneamente, specialmente se non si conoscono i fatti.”
(Caffeine Blues, pag. 49)
Ci si può anche chiedere la ragionevolezza delle comuni asserzioni che sentiamo da amici, personaggi famosi e colleghi.
Nel film “L’ombra del dubbio”, una famosa battuta di Josef Cotten fu:
“Non posso affrontare il mondo al mattino. Devo bere un caffè prima di riuscire a parlare.” Ora, sostituiamo alla parola caffè quella di un’altra droga, diciamo le anfetamine.
Se una persona dice di non poter affrontare il mondo senza anfetamine, la chiamiamo tossicodipendente. La mandiamo a farsi curare e forse perfino in prigione.
Ma poiché il caffè è una droga che noi stessi consumiamo, ammicchiamo e annuiamo, dicendo: “Sì, non è che la verità!”
(Caffeine Blues, pag. 50)
Gli effetti della caffeina sul corpo
Sempre dal libro Caffeine Blues ecco qui gli effetti più importanti che la caffeina causa nel nostro corpo:
Caffeina e problemi di digestione
“La cattiva digestione è un problema di cui si accorge la maggior parte della gente e peggiora con la caffeina.
Quella maxi-bibita o il doppio espresso che beviamo ai pasti è ciò che più contribuisce a gonfiore, dolore, gas che prova circa il 50% degli adulti americani dopo mangiato.
E questi sintomi sono solo le manifestazioni fisiche dell’indigestione. Invisibili sono i pericolosi sottoprodotti della fermentazione e della putrefazione.
Alcuni di questi sottoprodotti sono riassorbiti nel flusso sanguigno e le tossine che rimangono nell’intestino aumentando i rischi di malattie gastrointestinali.”
(Caffeine Blues, pag. 60)
Caffeina e disturbi del sonno
“E’ credenza diffusa che il caffè prima delle 3 del pomeriggio non possa disturbare il sonno.
In realtà, la caffeina ad ogni ora del giorno può causare disturbi del sonno, specialmente se si è sotto stress.
Sembra che la caffeina disturbi la fase più importante del sonno: il sonno profondo.
E’ un circolo vizioso: la somministrazione di caffeina porta a diminuire la quantità di sonno, e ciò porta ad aumentare la dose di caffeina; così diminuisce la qualità del sonno, portando a problemi e fatica che inducono ad aumentare ancora la dose di caffeina, e così via.
Tendiamo a pensare che i problemi legati alla caffeina siano più sentiti dalle persone che lavorano.
In realtà, i più pesantemente colpiti sembrano essere le persone anziane.
Sebbene gli anziani tendano a ridurre il consumo di caffè, essi si disintossicano più lentamente dalla caffeina ingerita e il loro sistema nervoso è più sensibile di quello delle persone più giovani.
Ora le ricerche stanno scoprendo che i disturbi del sonno fra gli anziani sono la maggior causa non solo delle alterazioni fisiche legate all’età, ma anche di quelle mentali.”
(Caffeine Blues, page 85)
Caffeina e denutrizione
Il caffè causa inoltre molte carenze alimentari.
I veleni nel tè e nel caffè, caffeina inclusa, causano un aumento della perdita di vitamina B attraverso le urine.
C’è anche una perdita di calcio. Le ricerche appena pubblicate in Annals of Nutrition and Metabolism hanno trovato che la caffeina aumenta la perdita di potassio di circa un terzo.
A peggiorare la situazione, la perdita di questo minerale sembra accelerare quando alla caffeina si aggiunge lo zucchero.
Gli studi mostrano che il meccanismo che sta dietro questa perdita del minerale può aver a che fare col fatto che la caffeina indebolisce la capacità dei reni di trattenere calcio, magnesio ed altri minerali.
Più recentemente, lo zinco è stato aggiunto alla lista degli elementi nutritivi di cui la caffeina contribuisce all’impoverimento. In aggiunta, quando la caffeina viene somministrata, diminuisce l’assorbimento del ferro.
(Caffeine Blues, pag. 90)
Caffeina e malattie mentali
Ho saputo per molto tempo che perfino una dose moderata di caffeina può causare una piccola depressione.
L’ho notata su me stesso un paio di anni fa quando ho iniziato a bere tè, pensando che questa bevanda avesse solo una minuscola quantità di caffeina.
Non riuscivo a prender sonno prima delle 2 del mattino ed iniziai ad avere una leggera depressione. Non appena smisi di bere tè, essa passò.
Quanta gente si sente depressa e stanca senza una ragione apparente? E quanti di essi bevono caffè o tè e non riescono a rinunciarvi?
“Se ad una persona vengono iniettati 500 mg di caffeina, entro un’ora essa esibisce sintomi di severa malattia mentale, fra i quali allucinazione, paranoia, panico, manie e depressione.
Ma la stessa quantità di caffeina fornita nel corso di una giornata produce solo le più leggere forme di infermità mentale, contro le quali si assumono tranquillanti ed antidepressivi.”
(Caffeine Blues, pag. 124)
Caffè e stipsi
“… molte persone richiedono la caffeina perché le aiuta a mantenere una normale regolarità intestinale, ma è come essere dipendenti dai lassativi. In ciascun caso, si usa una droga per indurre movimento intestinale, e alla fine molti bevitori di caffè diventano dipendenti da questa azione lassativa.
Senza lo stimolo della caffeina, essi provano ciò che è conosciuta come “costipazione di rimbalzo”.
(Caffeine Blues, pag. 173)
Caffeina e mal di testa
“Quarantacinque milioni di americani soffrono di mal di testa cronico. Diciassette milioni soffrono di emicrania.
La persona con il mal di testa non sa che esso è stato causato o scatenato dalla caffeina, cosicché ricorre ad un antidolorifico (analgesico).
Gli studi mostrano che, nel 95% dei casi, i medicinali analgesici contengono caffeina. Così l’antidolorifico lavora, specialmente se il mal di testa è causato dall’astinenza dalla caffeina, ma la caffeina contenuta alla fine scatena un altro mal di testa.
In definitiva, lo sfortunato che soffre diventa dipendente dall’antidolorifico per avere un briciolo di sollievo, ma il mal di testa aumenta in frequenza e in intensità.
Ciò può andare avanti per diversi anni, creando un ciclo di dolore e depressione che distrugge la qualità della vita.
Un mal di testa da cessazione di somministrazione di caffeina deriva dalla normale apertura (dilatazione) dei vasi sanguigni che sono ristretti dalla caffeina. In altre parole, la dose abituale di caffeina tiene ristretti i vasi sanguigni nel cervello.
Quando la caffeina non viene consumata, questi vasi sanguigni ritornano alla normale capacità di flusso, e ciò aumenta la circolazione nel cervello che causa la palpitante agonia di un mal di testa da astinenza da caffeina.”
(Caffeine Blues, pag. 185-186)
Esaurimento della ghiandola surrenale
La caffeina contribuisce all’esaurimento della ghiandola surrenale, e con essa viene impoverita una gran quantità di ormoni. Lo sterminio non è silenzioso.
Si farà sentire ogni giorno in tanti modi, semplicemente quando non si riescono più a controllare a lungo le funzioni vitali come si riusciva una volta.
(Caffeine Blues, pag. 197)
La caffeina e la prostata
Qui spiego in modo approfondito gli effetti del caffè sulla prostata.
Riassumendo, non ci sono studi che possano affermare una diretta tossicità per la prostata, ma ce ne sono molti altri che possono confermare tutta una serie di problemi di salute indirettamente correlati alla prostata.
Se vuoi saperne di più a riguardo ti consiglio di leggere l’articolo.
La caffeina e le donne
“Rispetto agli uomini, le ricerche mostrano che la caffeina è più dannosa per le donne, producendo effetti sfavorevoli a dosi inferiori.
Gli effetti sono anche più estesi se si considera il danno che la caffeina provoca sul feto e sui bimbi in allattamento.”
(Caffeine Blues, page 225)
Ci sono altri fattori per cui la caffeina riguarda le donne: essa causa carenza di ferro; aumenta la perdita di calcio e il rischio di osteoporosi; la caffeina produce un momentaneo miglioramento dell’umore, ma contribuisce alla depressione.
Caffè ed Ecologia
Il caffè ha il livello di produzione tra i più alti al mondo.
Più del grano, del riso, del granoturco e anche del bestiame. Più della frutta, della verdura, o di ogni altra coltura di base; il caffè è al primo posto.
Più delle automobili, dell’acciaio, di ogni altra cosa, al terzo posto vicino al petrolio e ad alcuni metalli utilizzati per la fabbricazione delle armi.
Il motivo è semplice: il caffè è una droga, quasi tutti ne sono dipendenti e fa parte della cultura di molti paesi. Il caffè è una delle colture in cui si fa il più massiccio uso di pesticidi. Nei paesi in cui viene coltivato il caffè ci sono poche limitazioni sull’uso dei pesticidi e ci sono ancor meno leggi che proteggono i lavoratori e l’ambiente.
Per le piantagioni di caffè si usano enormi quantità di pesticidi che inquinano la terra, I fiumi, distruggono le piante e la vita animale attorno ad esse.
I semi vengono usati dal mercato, ma cosa succede alla polpa del caffè e all’acqua di lavorazione?
Questa acqua, carica di pesticidi, funghicidi e residui azotati, va direttamente nei corsi d’acqua locali, nei fiumi e nei laghi.
Senza essere filtrata o depurata, questa acqua inquinata danneggia la vita acquatica così come la salute delle persone che vivono accanto a queste masse d’acqua.
E la polpa del caffè? Viene posta in immense, putride discariche, sprigionando la sua elevata carica azotata nell’acqua del sottosuolo che col tempo finisce nei fiumi.”
(Caffeine Blues, pag. 276)
Cherniske nel suo libro menziona anche di come le piantagioni di caffè hanno probabilmente contribuito alla distruzione delle foreste pluviali più di ogni altra coltura nel mondo, poiché grandi porzioni di foresta sono rase al suolo ogni anno per far posto alle piantagioni di caffè.
La coltura del caffè utilizza intensivamente la manodopera e richiede ampi spazi e risorse.
Sono cifre astronomiche solo se si calcola che la domanda mondiale di caffè è di 6 milioni di tonnellate all’anno. Poiché una pianta media produce quasi un kg di caffè tostato all’anno, ne servono 7 miliardi di piante che prendono il posto di altri alberi.
A giudicare da quanto il coltivatore medio può ottenere da ogni ettaro, si conclude che 28 milioni di ettari sono dedicati a crescere questo non-cibo, questa droga, questo veleno che contribuisce alla sofferenza umana e rovina la salute di milioni di persone senza che esse ne siano informate.
28 milioni di ettari dedicati alla coltura del caffè.
Riflettiamci per un momento 28 milioni di ettari… Se aggiungiamo ad essi il terreno dedicato alla coltura del cacao (per fare la cioccolata), alle foglie del tè, alla canna da zucchero, arriviamo a numeri spaventosamente elevati.
Centinaia di milioni di ettari delle più fertili terre del mondo esclusivamente dedicate alla coltura del non-cibo e delle bevande che contribuiscono alla sofferenza dell’umanità.
Perché si parla di mancanza di cibo? Semplicemente si coltivano le piante sbagliate per gli scopi sbagliati!
La corruzione dell’industria dei cibi salutistici.
“Fino agli anni ’90, la caffeina era un tabù per l’industria del cibi salutistici, come lo zucchero e la farina bianca.
Le tisane d’erbe senza caffeina vennero lanciate dall’industria dei cibi salutistici, ove i prodotti privi di caffeina erano stati tradizionalmente marchiati come “scelta naturale”.
Ora gli stessi negozi “naturali” hanno immense esposizioni di barattoli pieni di chicchi di caffè ed alcuni punti vendita hanno bar in cui si servono intrugli gonfiati con caffeina. Cos’è successo?”
(Caffeine Blues, pag. 266)”
Il volto dell’industria è cambiato quando gli originari sognatori hanno venduto alle grandi multinazionali, per i quali il profitto è più importante dei princìpi della salute.
La proliferazione del caffè biologico nei negozi di alimentazione naturale è decollata e, prima che l’opinione pubblica lo sapesse, le aziende di cibi salutistici hanno scoperto ciò che l’industria alimentare sapeva già da decenni: la Caffeina vende.”
(Caffeine Blues, pag. 267)
Precisazioni sulle sostanze
La caffeina è una sostanza psicoattiva come puoi leggere su wikipedia:
Con questo non voglio dire che le sostanze psicoattive siano necessariamente dannose al nostro organismo, ma vanno sapute utilizzare.
La caffeina è una sostanza molto forte e come tutte le cose forti è necessario maneggiarla con attenzione: è da considerare una medicina, non una bevanda ad uso quotidiano.
Le piante medicina sono state fondamentali per lo sviluppo dell’uomo su questo pianeta, ma iniziamo a chiamarle coi loro nomi: medicine, non cibo, non bevande piacevoli etc…
Sono a favore dell’uso delle piante psicoattive in un contesto cerimoniale o “religioso”, non a caso i nativi americani facevano vere e proprie cerimonie col cacao o altre piante psicoattive.
Altre piante più forti o funghi si ritiene siano state fondamentali per lo sviluppo della coscienza umana.
Sostituzione del Caffè e la Rinuncia ad Esso
Lo sappiamo: rinunciare al caffè è solitamente difficile, specialmente per chi per anni ne ha bevuto diverse tazze al giorno.
I sintomi da disintossicazione includono mal di testa, depressione, stanchezza e molti altri disturbi.
Cherniske menziona un piano con cui una persona può smettere di bere caffè con pochi disagi, sostituendolo gradualmente con bevande alle erbe fino a non berne più.
Questo processo appare comunque un po’ lungo e io personalmente raccomando un metodo più radicale.
Se pensi sia arrivato il momento di smettere di bere caffè, segui il metodo che ritieni sia più appropriato per te.
Ci vogliono circa 60 giorni affinché il nostro corpo elimini tutta la caffeina e si notino veramente i risultati. Si possono accelerare i tempi con una dieta a base vegetale o dei digiuni brevi, come spiego nel corso base.
Ci sono sostituti del caffè che possono essere usati per smettere di berlo.
I negozi di cibi naturali offrono un’ampia gamma di prodotti, di solito fatti con cereali tostati, che hanno un sapore simile al caffè. Cerca di comprare dei sostituti genuini e senza caffeina.
Prodotti come guaranà, noce di cola, tè, hierba mate ed ephedra sono solo altre piante ricche di caffeina e altre droghe stimolanti: indeboliscono le funzioni del corpo proprio come fa il caffè, ma alcune sono migliori di altre perché rilasciano la caffeina più lentamente.
Avendo affrontato l’argomento ho reperito i migliori sostituti di caffè:
Teeccino: probabilmente il migliore. Un prodotto molto valido che puoi trovare sotto vari gusti e formati, forse solo online.
Caffè di Cicoria: personalmente non mi piace, ma c’è che ne ha fatto un vero successo, come il Dott. Mozzi.
Chaga: un infuso di un fungo molto famoso in oriente con varie proprietà benefiche per la salute.
E tu cosa ne pensi del caffè? Hai esperienze a riguardo?
Lascia un commento qui sotto!
Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di miglioramento personale da oltre 10 anni, applico e diffondo informazioni nel campo dell’alimentazione e della salute sessuale maschile. Scopri di più su di me.
Grazie Marco! (condiviso agli amici)
1) Personalmente ho bevuto meno di dieci caffè in tutta la mia vita; l’odore mi suscita una certa repulsione. Col tempo ho capito che probabilmente (e fortunatamente) ho un po’ di rifiuto per l’acrilamide. Per ottenere l’effetto “sveglia” uso la noce moscata (cca 1/6 di noce/gg). Qual è la tua opinione sulla nocce moscata?
2) Parantesi : che ne dici dell’acrilamide, anche in collegamento con la prostata? Per ridurrla, oltre al crudo, investo cca 10 min a “sfettare” la crosta del pane al punto di levarci ogni tinta di doratura dalla sua superficie. Per la stessa ragione mi guardo bene anche dal consumare la pizza, fette biscottate, biscotti ed affini. Invece, adoro il pane secco in fette sottili.
3) Altra parantesi : Vedi collegamenti fra il microbioma e la prostata? Cerco di arricchirlo tutti i giorni mediante vegetali fermentati (ricetta propria). Almeno al bagno si vede la differenza. Può perfino raddoppiare 🙂
4) L’ultima parantesi : Da diversi anni consumo cca 50 gr/gg di lievito crudo, quello per impasti. Se mi dimentico di prenderlo per 2-3-4 gg mi sembra di aver un po’ meno “pienezza” globale.
Ciao Adam,
Provo a risponderti punto per punto:
1) Non ho esperienza con la noce moscata, ma da quel che so può avere effetti psicoattivi in dosi maggiori. Si tratta dunque di una “medicina” e va usata pertanto per quello che è, non per uso continuativo, a mia opinione.
2) Sì, meglio evitare il più possibile l’acrilamide, ma se assumi cibi crudi e freschi ricchi di antiossidanti non c’è nessun problema se saltuariamente ti capita di mangiarti una patata un po’ troppo arrostita.
3) Certo c’è un collegamento diretto tra prostata e intestino. Lo spiego bene nel corso base.
4) Non lo consiglio e non vedo il motivo di assumerne. Può essere usato a scopo terapeutico per brevi periodi, nel corso base spiego proprio un protocollo dove è necessario assumerlo in capsule, per nutrire un certo tipo di flora batterica.
Spero di averti risposto, se vuoi maggiori informazioni contattaci via email o dal form dei contatti.
Un caro saluto,
Marco
Caro Marco, dal tuo articolo traspare sicuramente la tua simpatia verso il caffè! A parte le battute, è un articolo molto ampio e utile, che abbraccia i molti aspetti del problema. Io personalmente bevo solo un caffellatte, in casa, al mattino e stop. Comunque sono d’accordo con quanto dici ma è una battaglia persa. Ti saluto.
Ciao Alessandro,
con l’esperienza abbiamo imparato che ognuno può solo per se stesso, noi, io, posso soltanto dare l’esempio, nulla di più.
Abbraccio
Giovanni
Grazie Marco! Da giovane non sopportavo il caffe, mi faceva male alla pancia. Poi ho cominciato a berlo per cortesia verso chi me l’offriva, o come “digestivo” corretto grappa dopo i pranzi con gli amici; però mai a colazione, mi causava troppo nervosismo. Dopo il tuo Corso Base mi sono deciso a berlo sempre meno ed ora non lo bevo proprio più, senza sentirne la minima mancanza.
Il caffe d’orzo?
Potrebbe essere una valida alternativa?
Grazie
Sì anche il caffè d’orzo può essere utile per sopperire all’abitudine sociale. Il caffè al ginseng invece contiene caffeina, latte e zucchero solitamente.
Buongiorno. Confermo la risposta del grande Marco, per esperienza diretta: caffè d’orzo ottima alternativa al caffè per dare “soddisfazione” alla bocca e senza dare i problemi di nervosismo, sudorazione, ecc. tipici del caffè tradizionale! Quanto al caffè al Ginseng: secondo me può dare fastidio ad alcune persone per la presenza del latte, ma non credo che la radice vera e propria faccia male, anzi forse potrebbe essere un ottimo stimolante naturale. ps: aglio crudo disinfetta e stimola, provare per credere
Ciao Francesco,
Grazie per il tuo commento.
Orzo e ginseng sono ottimi, che consiglio di preparare sempre a casa con prodotti genuini e non al bar dove solitamente sono prodotti solubili uniti a zucchero bianco.
Inoltre il ginseng può sostituire molto bene la sensazione di carica che da il caffè appena bevuto ma senza le conseguenze nefaste per i nostri reni.
I reni fanno un super lavoro per eliminare il caffè, al tempo stesso i reni che sono la sede della nostra energia, le nostre batterie 🔋 per capirci, si scaricano anziché ricaricarsi, motivo per cui l’effetto stimolante del caffè dura poco e dopo circa mezz’ora ci si sente peggio.
Giovanni
Ciao Marco, articolo davvero interessante, sto valutando seriamente l’idea di smettere di bere caffé. Volevo chiederti cosa pensi del té verde in sostituzione del caffé.
Ciao Tommaso,
il tè verde può aiutare molto nella transizione da astinenza da caffè. Ha anche delle proprietà interessanti per la prostata, ma contiene pur sempre caffeina.
Se ne ho davvero bisogno lo lascio in infusione solo 1 minuto e ne bevo una tazza.
Ci sono varietà di tè però che ne sono prive, ti consiglio di leggere questo articolo:
https://www.prostatainforma.com/blog/te-verde-prostata/
Un saluto!