colon irritabile prostata

Il colon è strettamente collegato alla prostata. Se hai un problema alla prostata è essenziale occuparti anche del tuo intestino.

Alcuni miei clienti mi spiegano che hanno l’intestino sempre irritato e che la dieta che propongo nel Corso Base per loro non è attuabile.

Gli uomini che non conoscono il mio approccio invece spesso mi riferiscono che alcuni cibi, specialmente il frumento o i latticini, ma anche altri, causano un peggioramento dei loro sintomi.

Che il glutine o i latticini siano la causa della sindrome da colon irritabile [in breve IBS, ovvero Irritable Bowel Syndrome], è un’idea piuttosto comune.

Alcune persone soffrono effettivamente di allergie alimentari, ma quando fanno i test, la maggior parte dei pazienti che soffrono di IBS, risulta negativa.

Queste persone hanno delle sensibilità alimentari, ma non delle vere allergie, e nemmeno la celiachia (intolleranza al glutine).

Soffrono di dolori addominali, affaticamento, umore depresso o ansia riguardo alla loro salute carente.

Gli esami standard che i medici usano per individuare il disturbo non riflettono il grado di sofferenza, ansia o dolore addominale che chi soffre di sindrome da colon irritabile vive quotidianamente.

Sindrome da colon irritabile: è un disturbo o una malattia?

I medici considerano la sindrome da colon irritabile (IBS) uno dei più comuni disturbi funzionali.

“Sindrome” è un termine medico che indica un gruppo di sintomi associati a una condizione non patologica.

Le tre più comuni sindromi funzionali sono la IBS, la CFS (sindrome da affaticamento cronico) e la fibromialgia.

I sintomi più comuni associati alle sindromi somatiche sono affaticamento, debolezza, dolore, sonno non ristoratore, mal di testa e alterazioni intestinali.

Diversamente dal morbo celiaco o da quello di Crohn, il colon irritabile non viene considerato dai medici una malattia.

Chi soffre di IBS non accusa significative perdite di peso, feci sanguinanti, né generalmente alterazioni dei valori del fegato.

Chi soffre di IBS risulta negativo agli anticorpi per il glutine e la gliadina.

E’ importante notare che questi test vanno fatti quando la dieta contiene glutine. Inoltre, la maggior parte delle persone che ha il morbo celiaco è portatrice dei geni HLA DQ2 o DQ8.

I pazienti di colon irritabile non risultano positivi a queste mutazioni genetiche.

Il legame tra dieta, serotonina e colon irritabile

Esiste una relazione stretta tra fattori dietetici, stile di vita, stress, fattori ambientali, e sindromi.

Ecco perché i sintomi delle sindromi croniche si collegano a sensibilità chimiche e alimentari.

Le scelte alimentari non influenzano solo l’intestino e lo stato nutrizionale, ma hanno anche un potente impatto sul cervello e il sistema nervoso. Infatti, l’intestino viene chiamato anche “secondo cervello”.

Gli scienziati sanno che il 90 per cento della serotonina del corpo viene prodotta nell’intestino.

Livelli alterati di serotonina si collegano alla sindrome del colon irritabile.

La serotonina è detta anche l’ormone del buon umore. E’ infatti un importante neuro-trasmettitore coinvolto nel senso di benessere, nei cambi d’umore, e nella percezione del dolore.

I livelli di serotonina influenzano la memoria e il sonno. Nell’intestino, la serotonina ha un potente effetto regolatore sulla motilità intestinale.

Sintomi della sindrome da colon irritabile

Una delle più comuni lamentele che sento da chi soffre di colon irritabile è che sembrano incinti di 5 mesi.

L’intestino si riempie talmente di gas, in seguito alla fermentazione dei cibi, che spinge in fuori la parte più bassa dell’addome.

La diagnosi di colon irritabile (IBS) ruota intorno a sintomi come: dilatazione addominale, dolore e alterazioni dei movimenti intestinali.

Viene considerato normale avere uno o due movimenti intestinali al giorno. Tuttavia, chi soffre di IBS potrebbe averne diversi o anche nessuno.

Il gas si forma e si espande causando un gonfiore davvero fastidioso.

Costipazione e diarrea che si alternano sono un altro classico disturbo di chi soffre di IBS.

Dopo un sano movimento intestinale, normalmente ci si sente bene perché si sperimenta una sensazione di svuotamento, ma chi soffre di IBS non si sente mai a posto, neanche dopo essere andato al bagno.

I sintomi dell’IBS più comuni sono:

  • Dilatazione addominale e gas
  • Disagio e dolore addominale
  • Stitichezza e diarrea a fasi alterne
  • Feci scomposte
  • Sensazione di svuotamento incompleto

Altri sintomi associati alla sindrome da colon irritabile cronica includono nausea, mal di testa, affaticamento e dolori muscolari o articolari.

A causa dell’asse intestino-cervello, una connessione tra il sistema nervoso e il microbioma intestinale, chi soffre di IBS spesso lamenta sbalzi umorali, annebbiamento mentale e depressione.

Abitudini alimentari che scatenano i sintomi di IBS

sindrome colon irritabile cosa mangiare

Tra i cibi che aggravano i sintomi della sindrome da colon irritabile ci sono le fibre in eccesso, che causano fermentazione intestinale.

Questo include consumare troppi cibi crudi, specialmente se si mangiano anche le bucce e i semi di frutta e verdura. Il mio primo consiglio per chi soffre di IBS è di mangiare solo cibi cotti.

E’ inoltre importante fare dei test ai cibi allergenici come il cioccolato, i latticini e il frumento ed eventualmente eliminarli (molti di essi sono dannosi anche per la prostata).

I test per le allergie alimentari possono aiutarti a definire se hai delle vere reazioni allergiche o se stai sperimentando delle sensibilità.

Cibi fritti, grassi e processati come patatine e crackers – anche se sono biologici e senza glutine – possono provocare gonfiore addominale e disagio.

Bere alcool può aggravare significativamente i sintomi di sindrome da colon irritabile.

L’alcool agisce come una sostanza irritante tossica per il rivestimento intestinale.

Il caffè contiene un enzima che può scatenare i sintomi di IBS.

Se soffri di IBS, anche la grandezza delle porzioni è importante. Mangiare troppo, fare spuntini troppo frequenti o consumare pasti troppo abbondanti può peggiorare i sintomi.

E’ piuttosto ovvio che ci sia un legame diretto tra ciò che mangi e ciò che accade nel tuo intestino.

Più del 60 per cento di chi soffre di IBS riferisce che i sintomi peggiorano dopo aver mangiato certi cibi.

Tuttavia, il frumento non è l’unico fattore scatenante.

I FODMAP sono la fonte più probabile dei sintomi IBS. I FODMAP sono zuccheri naturali, tra cui i fruttani e il fruttosio, che si trovano in cibi ricchi di carboidrati.

Alcuni cibi FODMAP includono:

  • Frutta: mele, albicocche, ciliegie, fichi, mango, nettarine, pesche, pere, anguria. Frutta consigliata: banane, mirtilli, kiwi, agrumi, papaya, ananas, fragole.
  • Verdura: sedano, asparagi, cicoria, cavoletti di bruxelles. Consigliata: carote, zucchine, spinaci, melanzane etc…
  • Legumi: fagioli, piselli, soia. Consigliati: Ceci e lenticchie.
  • Cereali: grano, orzo, kamut, segale. Consigliati: riso, grano saraceno, mais, miglio, avena, quinoa.

Oltre a questi in generale i peggiori cibi per la IBS sono:

  • Glutine
  • Latticini
  • Frutta a guscio
  • Cioccolato
  • Bevande alcoliche
  • Caffè

Come evitare i cibi che scatenano la IBS

Se sospetti di avere la sindrome da colon irritabile, prova ad evitare questi cibi per tre settimane. Se i tuoi sintomi migliorano, fai un test mangiando una piccola quantità di ciascun cibo.

Aspetta almeno 12 ore prima di testare il cibo successivo. Se i sintomi ritornano, evita il cibo che li ha scatenati per tre mesi prima di provarlo di nuovo.

Elimina i supplementi e i cibi ad alto contenuto di fibre: evita cibi molto ricchi di fibre come il sedano e quelli che appartengono alla famiglia dei cavoli, come i broccoli.

Non assumere psillio o altri semi ricchi di fibre come i semi di lino o di canapa. Le fibre possono gonfiarsi nell’intestino e contribuire alla fastidiosa dilatazione intestinale.

Le fibre nutrono i microbi.

Nelle persone sane, le specie probiotiche benefiche necessitano di fibre per vivere e moltiplicarsi.

Tuttavia, le persone che soffrono di IBS hanno nel loro microbioma una presenza squilibrata di batteri dannosi, che causa gonfiore e dilatazione.

Prova una dieta a base di riso: la dieta occidentale, perfino quella più salutare, contiene tutti i cinque peggiori cibi per la IBS.

La dieta est-asiatica a base di riso non contiene glutine, contiene pochi cibi FODMAP, pochi zuccheri, niente carni rosse, e molte verdure a foglia verde cotte.

Sostituisci il caffè con il tè verde se ne senti il bisogno.

Mangia cibi cotti: so che questo suona contro-intuitivo rispetto anche a tutto quello che ho sempre detto.

Si suppone che i cibi crudi siano ottimi per la salute. Tuttavia, intere popolazioni come quella cinese sono cresciute non mangiando cibi crudi, quindi puoi vivere bene ugualmente per lunghi periodi.

So anche che alcune persone con la IBS si sentono molto meglio passando a cibi naturali crudi.

Ancora non sappiamo tutto ciò che c’è da sapere sui cibi che la provocano, tuttavia dalla mia esperienza, i cibi crudi, incluse le insalate, fermentano nell’intestino più dei cibi cotti, scatenando i sintomi della IBS.

Puoi mangiare piccole quantità di cibi fermentati come i crauti o il kimchi.

Non prendere troppi probiotici: assumere troppi probiotici commerciali può provocare diarrea e peggiorare il gonfiore. In poche parole, è meglio astenersi da tutti gli integratori probiotici per tre mesi.

Poi, reintroducili gradualmente in piccole dosi.

La moderna dieta e lo stile di vita occidentale frenetico, possono essere le cause della sindrome da colon irritabile.

Alcune persone sono più sensibili di altre e sviluppano sintomi più gravi.

Una volta che l’ecologia del tuo intestino è compromessa, iniziano i primi sintomi di IBS.

Quando il rivestimento intestinale e il microbioma vengono gravemente danneggiati, l’intero corpo soffre di una serie di disturbi.

Non scoraggiarti se hai questo problema. Fai i primi passi e nota i primi risultati positivi che ti aiuteranno a tenere alta la motivazione.

La prostata di conseguenza ne beneficierà.

La soluzione è nell’invertire la spirale della sindrome del colon irritabile, riducendo i cibi e le abitudini che la scatenano, permettendo all’intestino di guarirsi da sé.