Se hai un problema alla prostata o credi di averne perché si presentano alcuni spiacevoli sintomi, potresti voler fare un esame per la prostata che ti ha prescritto il medico.

Che tu abbia un dolore alla prostata o dei sintomi urinari può essere utile farsi anal-izzare per capire di cosa si tratta.

Non è poi detto seguire le cure che ti vengono proposte.

La tecnologia ha fatto grandi progressi in campo medico diagnostico, ma la medicina ufficiale pur essendo bravissima a catalogare ed etichettare ogni singolo sintomo, di fatto inventando malattie, non è spesso in grado di risolverle.

I 12 Esami per la Prostata

Tralasciando il mio disappunto sull’ottusità della medicina ufficiale, ecco gli esami per la prostata che puoi fare, con breve spiegazione e criticità:

Esame Digitale Rettale

Tenendo conto della situazione anatomica della prostata, l’esame digitale rettale è un esame fondamentale per la diagnosi rapida della prostata.

Il medico inserisce un dito protetto da un guanto e lubrificato nel retto del paziente, potendo così palpare la prostata e valutarne le dimensioni e persino, in alcuni casi, rilevare la presenza di eventuali noduli.

L’esame digitale rettale è solitamente indolore e sicuro tuttavia, non è sufficiente per diagnosticare tutto.

Generalmente il medico esegue anche una palpazione ipogastrica, che può informare della presenza di un residuo urinario e anche di un cancro alla vescica.

Analisi del PSA

C’è una proteina prodotta specificamente dalla prostata, il PSA (antigene prostatico specifico) che si trova nel sangue.

La concentrazione sierica di PSA è spesso elevata nel cancro alla prostata, ma anche in alcune patologie benigne.

Secondo la medicina ufficiale il tasso normale è compreso tra 0 e 2,5 ng/ml per gli uomini di età compresa tra 40 e 50 anni.

  • Tra i 50 ei 60 anni, il tasso dovrebbe essere inferiore a 3,5 ng/ml.
  • Tra 60 e 70 anni, meno di 4,5 ng/ml.
  • Tra i 70 e gli 80 anni, meno di 6,5 ng/ml.

In ogni caso, il tasso normale di PSA non significa che lo stato della prostata sia corretto e, allo stesso modo, un tasso superiore al normale non significa la presenza di cancro.

Ecco perché il medico consiglia un esame complementare per confermare la sua diagnosi.

Come rivelato dal suo stesso inventore nel libro “Il grande inganno sulla prostata“, il PSA non è da considerarsi un indice affidabile.

In passato ho scritto un articolo apposito: Verità sul Test PSA.

Spermiogramma

Questo esame viene fatto per diagnosticare quella che in termini medici è chiamata “Prostatite Batterica“.

Dall’analisi dello sperma si possono individuare i batteri coinvolti, che al contrario di quanto si pensi, sono lì per un motivo, attivati dal corpo per risolvere una situazione a rischio.

L’esame è piuttosto imbarazzante perché il campione di sperma deve essere fresco.

Solitamente viene raccolto tramite masturbazione (fai da te!) nel bagno del laboratorio.

Gli antibiotici per la prostata prescritti a seguito di un esame positivo ad alcuni batteri, sono spesso non solo inutili, ma possono provocare non pochi effetti collaterali indesiderati (Qui lo studio).

Ecografia transrettale e transuretrale

È la soluzione di esplorazione più efficiente.

L’ecografia transrettale o endorettale utilizza gli ultrasuoni.

La sonda viene introdotta nel retto del paziente e permette così di visualizzare la prostata, osservando in modo molto preciso le zone principali della prostata, la loro omogeneità o, al contrario, la presenza di noduli.

Il test è generalmente indolore e sicuro, magari non piacevole, ma chissà…

Può essere eseguita anche l’ecografia transuretrale.

In questo caso, la sonda viene inserita attraverso l’uretra fino a raggiungere la prostata.

Questo esame tuttavia comporta più rischi per via delle infezioni urinarie che potrebbe causare oltre ad arrecare fastidio o dolore.

Risonanza Magnetica Multiparametrica

La risonanza magnetica multiparametrica è un tipo di scansione che crea immagini utilizzando il magnetismo e le onde radio.

Le scansioni MRI producono immagini da angolazioni diverse e mostrano i tessuti in modo molto chiaro.

Durante la risonanza magnetica ti verrà iniettato un agente di contrasto a base di gadolinio, necessario per questo tipo di esame.

L’agente di contrasto consente infatti di avere un’immagine più chiara della prostata. Il gadolinio (uno ione metallico) in questi agenti di contrasto dinamici è stato adattato chimicamente per renderlo sicuro da usare come parte di una scansione mpMRI.

L’esame è stato ideato utilizzando la dose efficace più bassa possibile del mezzo di contrasto. Non ci sono ancora prove cliniche che il gadolinio causi danni all’organismo, ma non è detto che non ci siano.

Il mezzo di contrasto non verrà somministrato se clinicamente controindicato, ad esempio quando si tratta di problemi renali o di allergia.

Il mezzo di contrasto viene somministrato in vena, nel braccio.

Dopo l’iniezione del colorante è possibile accusare un po’ di malessere, mal di testa, vertigini e strani arrossamenti.

Questi effetti sono generalmente lievi e durano per un breve periodo. Informa il medico se non ti senti bene in qualsiasi momento durante o dopo la scansione.

Biopsia

È un’analisi microscopica di un campione di prostata ed è l’unica tecnica che permette di diagnosticare con certezza il cancro alla prostata.

Attraverso un dispositivo e un ago, viene prelevato un piccolo campione di prostata e analizzato.

Viene eseguito nei casi in cui vi è un esame rettale digitale anormale o l’ecografia non è sufficiente.

Troppo spesso viene fatta per motivi futili o facilmente evitabili.

La biopsia non è affatto esente da effetti o rischi indesiderati e li ho spiegati in questo articolo:

Business e Pericoli della Biopsia Prostatica

Esame Urodinamico

Si tratta di un esame specifico, utilizzato soprattutto nel caso di interessamento neurologico della vescica e quando incorrono problemi urinari.

Permette di misurare la pressione intravescicale con l’ausilio di una piccola sonda.

Puoi persino valutare il flusso e la forza del flusso urinario.

Non è esente da rischi, ogni volta che viene utilizzato un catetere c’è sempre un rischio di infezione.

Ci sono vari tipi di esame urodinamico:

  • L’uroflussometria (studio del flusso urinario)
  • La cistometria (studio della vescica)
  • L’elettromiografia della vescica (studio dell’attività nervosa/elettrica dei muscoli adiacenti)
  • La misurazione del residuo post-minzionale (quanta urina rimane dopo la minzione)
  • Lo studio della pressione (pressioni intravescicale e intraddominale)
  • La profilometria della pressione uretrale (per studiare la pressione uretrale)
  • L’esame video-urodinamico (molto invasiva, con raggi X e anestesia totale)

Radiologia

Relegata in secondo piano rispetto all’uso degli ultrasuoni nell’esplorazione della prostata.

L’iniezione di un prodotto iodato consente di visualizzare l’intero tratto urinario e di rilevare un’impronta prostatica nel collo della vescica nel caso in cui la ghiandola sia aumentata di volume.

Questa tecnica comporta rischi di fronte a problemi di allergia e insufficienza renale.

Cistoscopia

Tecnica che consiste nell’inserire nell’uretra un dispositivo chiamato cistoscopio (un tubo molto sottile con una videocamera a un’estremità) per esaminare l’interno della vescica.

Viene utilizzato un lubrificante anestetico per non sentire dolore, ma non è esente da rischi di infezione e di piccoli traumi post esame.

Esame citobatteriologico urinario (ECBU) e antibiogramma

Spesso prescritto in caso di disuria (difficoltà a urinare), soprattutto in caso di calcoli vescicali associati all’ipertrofia prostatica benigna e il cui obiettivo è disinfettare le urine prima di un intervento chirurgico prescritto.

Creatininemia

Test che misura il livello di creatinina nel sangue e che permette di conoscere la ripercussione dell’ipertrofia prostatica sul sistema urinario.

Debimetria

Questo test informa sulla disuria e consiste nella misurazione del flusso della minzione (quantità di urina emessa in ml/s).

Conclusione

Ci sono altri test prescritti dal medico generico o dallo specialista per esplorare e valutare la gravità dei problemi alla prostata, ma in questo articolo ho esposto e spiegato brevemente i più comuni.

Come abbiamo visto ci sono esami per la prostata privi di effetti collaterali e altre esami più invasivi e che possono portare conseguenze spiacevoli.

E’ quindi molto importante valutare attentamente a quali test sottoporsi, prendendo anche in considerazione che non è sempre necessario farlo.

Se il medico ci prescrive un test invasivo si può parlare con lui per capire se ci sono alternative, cambiare medico o fare degli esami privatamente.