glutine e prostata

La discussione sul glutine e sui cereali può confondere i consumatori a causa delle scorrette informazioni che si leggono su riviste e libri di dietetica e a causa di alcuni bestsellers molto popolari ma non molto fondati dal punto di vista scientifico.

Senza molte (sempre che ce ne siano) prove, alcuni professionisti della salute consigliano a tutti di evitare i cereali, sostenendo che i cereali e il glutine sono responsabili della maggior parte dei nostri problemi di salute.

Su questo si sbagliano, e la ricerca attuale è piuttosto chiara su questo argomento.

Dall’altro lato ci sono medici convinti che non ci sia ragione per chiunque non abbia il morbo celiaco di evitare i cibi contenenti glutine. 

Anche questi medici si sbagliano, alla pari delle persone anti-cereali/anti-glutine. Come in altri casi, la risposta sta nel mezzo.

Cos’è il glutine?

Il glutine è una proteina concentrata che si trova in cereali come l’orzo, la segale e il frumento, ma in minori quantità anche nel triticale, nel farro e nel kamut.

L’avena teoricamente dovrebbe essere gluten-free, tuttavia si stima che l’88% dell’avena venduta in Canada sia contaminata dal glutine e in una campionatura di avena fatta negli Stati Uniti, tutta è risultata positiva alla contaminazione da glutine.

cereali contenenti glutine

Chi dovrebbe eliminare il glutine dalla dieta?

Le persone che soffrono di celiachia dovrebbero seguire una dieta medica priva di glutine, ciò significa che non possono assolutamente consumare cibi che contengono glutine o anche tracce di glutine.

Nel caso dei celiaci, anche piccolissime quantità di glutine provocano atrofia dei villi nel duodeno e permeabilità intestinale, che comportano sintomi spiacevoli, carenze nutrizionali, e un aumento del rischio di diverse malattie.

Fortunatamente, solo l’1-2% degli italiani ha il morbo celiaco, la maggior parte di sesso femminile.

Molte altre persone potrebbero non essere celiaci ma soffrire di sintomi collegati al consumo di glutine, sintomi che migliorano o si risolvono eliminando i cibi ad alto contenuto di glutine.

Questi possono includere sintomi gastrointestinali come flatulenza, gonfiore, crampi e diarrea; eruzioni cutanee, mal di testa e altri problemi.

In uno studio, i ricercatori hanno osservato due gruppi di pazienti, uno con sindrome da colon irritabile e l’altro senza sintomi, per vedere se l’incidenza della celiachia fosse maggiore tra coloro che soffrivano di colon irritabile.

Non c’era differenza di incidenza tra i due gruppi, ma i ricercatori hanno trovato anticorpi per transglutaminasi, gliadina ed endomisio nei pazienti affetti da sindrome da colon irritabile.

Questi non risultarono celiaci ma reagivano ai cibi contenenti glutine.

Un altro studio ha preso in esame pazienti con sindrome da colon irritabile con tendenza alla diarrea, scoprendo che questi non mostravano segni di celiachia dalla biopsia intestinale, ma risultavano positivi ai markers genetici per la celiachia come l’HLA-DQ2 o il DQ8.

Inoltre, i pazienti con anticorpi anti-transglutaminasi, gliadina ed endomisio, mostrarono dei miglioramenti nei sintomi dopo l’eliminazione del glutine.

L’espressione per i sintomi provocati dal glutine nei pazienti non affetti da celiachia è “sensibilità non celiaca al glutine” (NCGS), e test orali in doppio cieco indicano che si tratta di una vera malattia.

In uno studio, i ricercatori hanno fatto una prova incrociata randomizzata, a doppio cieco e con controllo placebo, per determinare gli effetti del consumo di glutine sui pazienti con sospetto di NCGS. 

61 pazienti senza celiachia o allergia al frumento che riconoscevano sé stessi come sensibili al glutine furono assegnati casualmente al consumo di 4,375 g/giorno di glutine o di amido di riso (placebo) in capsule per una settimana.

Dopo aver seguito una dieta priva di glutine per una settimana, i partecipanti furono assegnati all’altro gruppo.

Nei 59 pazienti che completarono la prova, il glutine incrementò in modo significativo i sintomi rispetto al placebo.

I soggetti riportarono un aggravamento di sintomi come gonfiore e dolore addominale, confusione mentale, afte buccali e depressione durante il consumo di glutine, rispetto al placebo.

La quantità di glutine che scatenò i sintomi in questa ricerca era leggermente superiore a quella che si trova in una comune fetta di pane.

Il glutine è stato anche identificato come cibo scatenante nello sviluppo di alcuni disturbi autoimmuni e ridurlo si è rivelato utile per le persone affette da disturbi come l’artrite reumatoide.

Cosa significa questo per la popolazione in generale?

I celiaci dovrebbero evitare del tutto il glutine.

Coloro che soffrono di certe malattie come:

  • Disturbi autoimmuni (e questa è la ragione per cui parlo di glutine e salute ormonale, poiché, per esempio, l’ipotiroidismo, che è una malattia collegata agli ormoni, è un disturbo autoimmune)
  • Malattie infiammatorie intestinali e colon irritabile.
  • Le persone sensibili al glutine.

dovrebbero evitare i cibi ad alto contenuto di glutine (orzo, segale e frumento; l’avena senza glutine è ammessa).

Ci sono diversi studi che documentano il glutine come causa di sintomi e problemi di salute per questi gruppi, che costituiscono circa il 6-7% della popolazione.

Il resto della popolazione può mangiare cibi contenenti glutine se lo vuole; non c’è bisogno di alcuna restrizione.

Le persone che soffrono di disturbi autoimmuni e delle malattie che ho menzionato possono alleviare i propri sintomi e spesso far regredire le proprie malattie evitando i cibi ad alto contenuto di glutine (orzo, segale, avena e frumento) oltre che adottando una dieta a base di cibi vegetali e integrali povera di grassi.

E’ importante non applicare restrizioni dietetiche che riguardano una piccola percentuale di persone all’intera popolazione.

Ad esempio, ci sono persone che non possono mangiare frutta a guscio; se lo fanno, vanno in shock anafilattico, ma questo non significa che il resto della popolazione non possa mangiare frutta a guscio.

Lo stesso è per il glutine. Va bene per una buona parte delle persone; coloro che hanno davvero delle reazioni o dei problemi dovrebbero evitarlo.

Il glutine fa male alla prostata?

Adesso occupiamoci di della relazione tra prostata e glutine.

Se mi segui da un po’ di tempo già sei consapevole della stretta correlazione tra prostata e intestino.

La prostata può infatti creare problemi anche a causa della rottura del rivestimento intestinale, a volte chiamato “intestino permeabile”.

L’intestino permeabile è caratterizzato da batteri, tossine e persino cibo non digerito, che sono tutti destinati a rimanere all’interno del sistema digestivo, riversandosi nel flusso sanguigno dove possono causare reazioni simili a quelle di alcune malattie autoimmuni.

Ad esempio, alcuni uomini che rinunciano al glutine a volte scoprono che i loro problemi alla prostata scompaiono.

Presumibilmente, questo accade perché il glutine aumenta la produzione di zonulina, una proteina responsabile della rottura delle “giunzioni cellulari” che formano la parete intestinale.

La rimozione del glutine riduce i livelli di zonulina, che consente all’intestino di guarire, bloccando il rilascio di sostanze irritanti che avevano precedentemente raggiunto il flusso sanguigno e causare reazioni autoimmuni.

Questo non significa che il glutine faccia male alla prostata, ma è possibile che peggiori le condizioni intestinali di persone che sono già sensibili a questo complesso proteico.

Se hai problemi intestinali e di prostata, smetti di mangiare glutine per un mese e vedi se la condizione migliora.

Ci sono molte storie online su uomini che guariscono problemi alla prostata eliminando il glutine.

Anche se la comunità Paleo (una dieta priva di glutine e povera in carboidrati) ha etichettato i cereali come causa dell’intestino permeabile, la realtà è più complessa per la maggior parte degli uomini.

Sì, le farine raffinate possono alimentare i lieviti e sono controindicate a prescindere per chi ha problemi intestinali e di prostata, ma alcuni uomini fanno anche bene a evitare i grassi saturi, poiché anch’essi sono collegati alla permeabilità intestinale.

Una dieta specifica per la prostata è ben spiegata nel mio Corso Base Prostata In Forma.

Ora, occupiamoci di qualche altra informazione scorretta diffusa nel web e nei libri riguardo al glutine.

Il frumento modificato contiene più glutine?

La ragione per cui le persone ora reagiscono maggiormente al glutine è che il frumento è stato geneticamente modificato in modo da contenere più glutine?

E’ vero che molti prodotti a base di frumento oggi contengono più glutine, ma questo è più un risultato dell’ibridazione che della modificazione genetica e le persone tendono a confondere le due cose.

L’ibridazione consiste nel combinare diverse varietà di un organismo per creare una nuova varietà dello stesso.

Questo vien fatto da centinaia di anni ed è il motivo per cui esistono così tante varietà di pomodori, patate e qualsiasi altro cibo.

Oltre a rendere il cibo più interessante, la creazione di nuovi ibridi ha storicamente offerto un po’ di protezione dalla perdita dei raccolti.

Non c’è niente di pericoloso in questa pratica e non ci sono rischi per la salute o l’ambiente ad essa associati.

Il frumento è stato recentemente ibridato per ottenere un maggior contenuto di glutine, dato che per i prodotti da forno è preferibile la farina con più glutine.

La modificazione genetica, dall’altro lato, consiste nell’incrociare diverse specie tra loro; ad esempio, impiantare geni delle noci o del pesce nelle piante di soia.

Questo può provocare problemi alle persone che sono allergiche a certi cibi, dato che i geni di questi cibi possono trovarsi nascosti in altri.

Sono contraria a questo e penso che non sia una buona cosa per l’ambiente e che le ricerche svolte sulle potenziali implicazioni di questa pratica siano insufficienti.

In questo momento ci sono molte osservazioni, correlazioni e ipotesi sui potenziali effetti degli OGM sulla salute, tuttavia molto poco a sostegno di una relazione di causa effetto tra OGM e salute.

Non si riesce, al momento, a trovare nemmeno un caso studio che riporti di una persona affetta da una “malattia OGM”, o di qualcuno che sia guarito da qualche malattia eliminando il cibo OGM, in nessuna rivista medica attendibile.

Continuerò ad affermare che includere gli OGM nella discussione sull’obesità e le malattie è una distrazione da problemi seri e molto molto più importanti per cui è già stata stabilita una causa, come l’abuso di cibi animali e di cibo-spazzatura.

Troppo glutine fa male?

Può una persona sviluppare un’intolleranza al glutine mangiandone troppo?

Anche lo sviluppo della celiachia non è semplicemente il risultato del consumo di cibi contenenti glutine.

Un terzo della popolazione è geneticamente predisposto a sviluppare la celiachia, ma solo a 1 persona su 133 succede effettivamente.

C’è qualche indicazione che il latte artificiale, e l’introduzione prematura di cibi solidi, inclusi i cereali, nell’alimentazione dei bambini, possa essere un fattore nello sviluppo della sensibilità al glutine e della celiachia.

Esiste anche una connessione tra fattori come allergie croniche e asma, livelli ormonali fuori norma e vaccinazioni e un aumento di rischio per i disturbi autoimmuni.

Come sopra menzionato, i malati di disturbi autoimmuni reagiscono ai cibi ad alto contenuto di glutine.

Riguardo la domanda se mangiare troppo glutine possa causare una sensibilità al glutine: mentre concordo sul fatto che molte persone mangino un sacco di glutine (pane, crackers, pasta, pizza, ecc.) non ci sono prove che ci sia un limite massimo oltre il quale le persone comincino a sviluppare problemi di salute.

Potrebbe essere che le persone che mangiano molto glutine non seguano una dieta salutare nel complesso, cosa che aumenta il rischio di molti disturbi.

La maggior parte dei cibi contenenti glutine che le persone consumano non sono il massimo, il consumo regolare di cibi come panini da fast food e prodotti lievitati raffinati non è un’idea così buona, con o senza glutine.

Senza glutine è meglio?

Che dire delle persone che sostengono di sentirsi meglio o di aver perso peso dopo aver smesso di consumare cibi che contengono glutine?

Molti, se non la maggior parte, dei cibi che contengono glutine sono altamente processati e calorici, e pieni di grassi.

Un muffin mediamente ha più di 500 calorie; un croissant ripieno può contenere anche 750 calorie. Ridurre o eliminare questi cibi comporterà quasi sempre una perdita di peso, in particolare se vengono rimpiazzati da alternative più salutari e meno caloriche come verdure e legumi.

Per quanto riguarda coloro che dicono di sentirsi meglio non consumando cibi contenenti glutine, molte volte questo è il risultato di un cambiamento delle abitudini alimentari che spesso accompagna l’eliminazione del glutine, più cibi integrali, meno cibi spazzatura raffinati.

In altre parole, dato che il modello alimentare migliora, migliorano anche i sintomi e si perde peso superfluo.

Chi è contro i cereali attribuisce erroneamente tutto questo alla loro eliminazione.

Conclusione

In questo articolo spero di aver dato abbastanza informazioni per capire se e quando è necessario eliminare il glutine dalla propria vita o per un periodo della propria vita.

Particolare attenzione è stata data alla relazione prostata e glutine, ma non c’è una regola universale e ognuno ha il dovere e la necessità di decidere autonomamente rispettando il proprio corpo.

In linea di massima se non ci sono problemi intestinali, la maggior parte delle persone può includere i cereali, anche quelli ricchi di glutine, nella propria alimentazione.

Questa è una buona notizia!

La maggior parte delle persone ama cibi come il pane integrale, la pasta integrale e i cereali poco lavorati e non c’è un reale motivo per eliminarli dalla propria dieta se il nostro intestino è in grado di digerirli correttamente.

Fonti e Studi:

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