
Attenzione: le seguenti informazioni possono salvarti la vita!
E’ abbastanza raro che io cominci un articolo con un’affermazione così clamorosa.
Girano video virali su come salvarsi grazie a un martello (se la tua auto finisce in un fiume e non riesci ad aprire il finestrino), o su come le “palle tsunami” possano salvare migliaia di vite.
Di fatto, tendiamo a preoccuparci per cose molto improbabili. Ad esempio, potresti preoccuparti per la plandemia, gli incidenti, il terrorismo o il tumore al cervello. Ma in realtà, le probabilità che tu muoia per una di queste cause è relativamente bassa.
Invece non ci preoccupiamo abbastanza per le cose che più probabilmente ci uccideranno.
Ad esempio… le malattie cardiache.
- Sono ancora la prima causa di morte negli Stati Uniti. Per mettere le cose nella giusta prospettiva, una morte su quattro, ovvero circa 600.000 persone all’anno, è causata da malattie cardiache.
- In Canada sono la seconda causa di morte, dopo il cancro.
- In Europa, le statistiche sono ancora più scioccanti. Più della metà delle morti è dovuta a malattie cardiache.
Ok, le malattie cardiache sono un grosso problema. Ma perché ne parlo ora?
Perché voglio metterti in guardia dal mangiare troppe uova, carne e latticini e sostenere ancora la convinzione assurda che il colesterolo alto provoca le malattie cardiache?
Sì.
E’ esattamente ciò che sto per fare, ma senza le assurdità. Perché…
- Al momento su internet c’è troppa disinformazione su questo argomento e il risultato è che migliaia di persone muoiono.
- L’argomento mi sta a cuore.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, ho perso un amico di famiglia per un attacco di cuore. Proprio come la maggior parte delle persone, non prese mai sul serio i propri disturbi, fino a che gli tolsero la vita.
Il suo stile di vita non era il massimo, e sospetto che molti dei miei lettori pensino: “questo a me non può accadere, poiché conduco una vita sana”.
Non ho le statistiche sulle più comuni cause di morte nell’ambiente vegetariano, vegan o “naturale”, ma da prove aneddotiche dovrebbero essere più o meno le stesse della popolazione generale.
Numerosi salutisti e vegani famosi sono morti per malattie cardiovascolari – e se non presti attenzione a questo argomento importante e non agisci di conseguenza, c’è una buona probabilità che la cosa si ripeta.
Perché?
Perché è un problema comunissimo nelle società occidentali.
Immagino che tu viva in Italia e che perciò tu sia esposto agli stessi rischi di chiunque altro.
Sei cresciuto con lo stesso tipo di dieta, e nonostante i tuoi sforzi per cambiare il tuo stile di vita, il rischio che hai di morire per problemi cardiovascolari è piuttosto alto – se confrontato con quello quasi inesistente che avresti se fossi cresciuto in una società più tradizionale.
Forse stai cominciando a mettere in discussione l’allarmismo con cui ho attaccato questo articolo, ma ecco le mie motivazioni:
- Voglio catturare la tua attenzione.
- Scegliere di agire sulla base di informazioni sbagliate può portarti a morte prematura.
- Mi piaci e preferirei che rimanessi in vita e continuassi a leggere i miei articoli :-).
Capito? Perciò, cominciamo!
Il colesterolo e le malattie cardiache
Ogni volta che scrivo un articolo che mette in guardia dal mangiare carne, latticini e altri cibi ricchi di colesterolo, ricevo risposte appassionate e arrabbiate di lettori che riportano più o meno le stesse informazioni che continuano a circolare online.
Un filo comune in queste risposte è la necessità di consumare colesterolo attraverso il cibo, dato che “il nostro cervello ha bisogno di colesterolo”. Vedremo tra poco che questa affermazione è falsa.
Cosa più importante ancora, le repliche mostrano che queste persone hanno fatto ricerche in internet. Per lo più su blog anti-vegetariani, che lamentano una sorta di cospirazione contro il colesterolo.
Le principali affermazioni fatte da questi autori antivegetariani sono:
- Il colesterolo alto non è la causa primaria delle malattie cardiache.
- Le diete che contengono molti grassi saturi e colesterolo non causano malattie cardiache.
- I grassi saturi non fanno aumentare il colesterolo.
- Mangiare cibi di origine animale non fa aumentare il colesterolo o il rischio di malattie cardiache.
Tutte queste affermazioni sono false. Scegliere di crederci è qualcosa che fai a tuo rischio e contro tutte le prove disponibili.
Naturalmente, è importante spiegare. Altrimenti, ecco ciò che è probabile accada:
- Se pensi che il colesterolo alto non sia la causa primaria delle malattie cardiache, probabilmente non darai peso ai valori del colesterolo, e continuerai con la tua dieta e il tuo stile di vita corrente.
- D’altro canto, se accetti la premessa che il colesterolo LDL alto è la causa primaria delle malattie cardiache, probabilmente prenderai più sul serio i tuoi valori e agirai di conseguenza.
- Se credi che una dieta ricca di colesterolo e grassi saturi non sia la causa dei problemi cardiovascolari, è probabile che ti sentirai autorizzato a mangiare molti grassi.
- D’altro canto, se accetti la premessa che le diete ricche di grassi saturi e colesterolo sono un fattore primario di rischio per le malattie cardiovascolari, è più probabile che agirai in modo differente, mangerai in modo differente, e fari del tuo meglio per evitare bistecche, pollo, latticini grassi o troppe uova.
Cosa sono le malattie cardiache?
Anzitutto, definiamo cosa sono le malattie cardiache, in modo da non perderci per strada nella nostra ricerca della verità.
D’ora in poi, mi riferirò ad esse con la definizione malattie cardiovascolari.
Lemalattie cardiovascolari sono una serie di patologie che coinvolgono il cuore o i vasi sanguigni. Sotto il loro ombrello si raccolgono molti disturbi: angina, attacco di cuore (infarto del miocardio), ictus, e molti altri.
La primaria patologia che conduce alle malattie cardiache è l’aterosclerosi. Quello che vuoi è prevenire l’aterosclerosi!
L’aterosclerosi è principalmente un ispessimento delle arterie dovuto a un accumulo che chiamiamo “placche”.
Queste contengono colesterolo, cellule morte, globuli bianchi, e una serie di altre cose.
Possiamo capire che l’aterosclerosi è un processo lesivo e infiammatorio.
Alcune altre informazioni cruciali:
- L’aterosclerosi è completamente asintomatica. Può andare avanti per decenni senza che te ne accorgi o che ci siano alterazioni notevoli nel tuo sangue.
- Il processo più comune che conduce a un attacco di cuore non è necessariamente il restringimento progressivo delle arterie, ma piuttosto la rottura improvvisa di una placca, che porta a una sorta di “trombo” – che rapidamente blocca o rallenta il flusso del sangue.
- Se sei nato in Italia o in un paese occidentale e sei stato esposto alla tipica dieta occidentale o “falsa mediterranea”, probabilmente hai un certo grado di aterosclerosi – anche se per parte della tua vita adulta hai seguito la dieta più sana.
- Questo ha portato il dottor Greger a dire (sto parafrasando): la questione non è “cosa fare per prevenire le malattie cardiache” ma piuttosto “cosa fare per curare le malattie cardiache che hai già”.
L’ultimo punto è importante.
Io ho problemi cardiovascolari; tu hai problemi cardiovascolari. Tutti abbiamo problemi cardiovascolari. Poiché chiunque sia esposto allo stile di vita occidentale sviluppa l’aterosclerosi fin da giovane.
Non capitano solamente alle persone che mangiano solo hamburger o fumano due pacchetti di sigarette ogni giorno. Capitano a tutti. E’ solo una questione di tempo e la sola ragione per cui non uccidono tutti è che qualcuno finisce per morire prima a causa di altri disturbi.
Quindi, il nostro obiettivo non è prevenire le malattie cardiache.
Il nostro obiettivo è evitare il peggioramento dei disturbi cardiovascolari che già abbiamo così che possiamo morire di qualcos’altro (idealmente una causa naturale alla giusta età!).
Possiamo addirittura far regredire alcune placche aterosclerotiche.
La buona notizia è che se non facciamo peggiorare i disturbi cardiovascolari che abbiamo, molto probabilmente staremo bene e non accuseremo mai alcun sintomo.
Il colesterolo alto è il fattore primario di rischio
Lemalattie cardiovascolari sono un disturbo complesso che coinvolge molti fattori e include un processo infiammatorio.
Ma la cosa importante da ricordare è che livelli elevati di LDL sono il fattore più importante di tutti.
Senza un LDL alto, è quasi impossibile sviluppare le CVD, anche se uno si espone a comportamenti a rischio come fumare ed essere sedentario. Se i livelli di LDL rimangono bassi (sotto 70-80 mg/dl), l’aterosclerosi non si verifica.
Le prove:
Ci sono diverse prove cui possiamo attingere per supportare la nostra affermazione che livelli alti di LDL sono la causa primaria dellemalattie cardiovascolari.
- Le società tradizionali dove i livelli di colesterolo sono inferiori a 150 mh/dl (colesterolo totale) non conoscono quasi l’aterosclerosi e le malattie cardiovascolari.
- D’altra parte, all’aumentare dei livelli di colesterolo in altre società, la prevalenza delle malattie cardiovascolari aumenta.
- Il colesterolo totale è associato a queste malattie, ma il colesterolo LDL ha la correlazione positiva più forte.
- Ricerche a doppio cieco condotte su esseri umani, con gruppi di controllo placebo, mostrano che persone affette da malattie cardiovascolari con livelli di LDL più bassi sperimentano meno eventi fatali o sintomatici.
- I primati allo stato selvatico mantengono livelli di LDL bassi e non soffrono di malattie cardiache.
- E’ possibile causare le malattie cardiache nei mammiferi erbivori nutrendoli con grandi quantità di grassi saturi e colesterolo.
- NON è possibile indurre l’aterosclerosi nelle specie carnivore nutrendole con una qualsiasi quantità di grassi saturi e colesterolo.
- “Al contrario di quanto avviene nutrendoli con colesterolo e/o grassi saturi, non è possibile produrre placche aterosclerotiche negli erbivori provocando un rialzo cronico della pressione, esponendoli al fumo di sigaretta per tutta la vita, o aumentando i livelli di glucosio nel sangue se non vengono simultaneamente nutriti con una dieta aterogena.” William C. Roberts (3)
Considera questo:
“Tra i molti fattori di rischio ambientali e genetici che sono stati identificati dagli studi epidemiologici, livelli elevati di colesterolo nel siero sono probabilmente l’unico a essere sufficiente per indurre lo sviluppo dell’aterosclerosi negli esseri umani e nelle cavie, anche in assenza di altri fattori di rischio conosciuti. Negli esseri umani, la maggior parte del colesterolo sierico è trasportato dalle molecole di LDL.” (2)
Ma… il mio colesterolo è sano!
Una delle più comuni idee errate delle persone è che il proprio livello di colesterolo sia sano, quando in realtà è semplicemente “normale”.
Un colesterolo di cui non preoccuparsi è un LDL inferiore a 70 mg/DL, o un colesterolo totale inferiore a 150 mg/DL. Se riesci a raggiungere un valore simile mangiando tutte le uova che vuoi, allora sei il benvenuto a casa mia!
Ma tutte le persone che mi hanno scritto dicendo di mangiare molte uova e di avere un livello di colesterolo “sano”, si trovano in realtà ancora nella zona a rischio.
Qui un’affascinante ricerca co-realizzata da Loren Cordain, ricercatore e autore di Paleo diet.
Può il tuo colesterolo essere troppo basso?
Alcune persone, seguendo una dieta a base vegetale a basso contenuto di grassi, riportano risultati sorprendenti, con livelli di colesterolo così bassi da mettere in imbarazzo o perfino preoccupare il loro medico che semplicemente non ha mai visto alcun paziente con livelli così bassi.
Con valori di colesterolo totale ben al di sotto di 150 mg/dl (ad esempio 120 mg/dl), alcune persone cominciano a pensare che i propri valori siano troppo bassi.
Molti autori che sostengono la dieta paleo o chetogenica sostengono che il colesterolo basso porti alla depressione e ad altri problemi di salute.
I cacciatori-raccoglitori, civiltà agricole vissute a lungo, la maggior parte dei mammiferi e perfino i neonati umani hanno livelli di colesterolo molto bassi.

Di quanto colesterolo abbiamo bisogno?
Un livello ottimale di LDL sembra essere tra i 50 e i 70 mg/dl. Più basso è meglio e fisiologicamente normale.
Il tuo colesterolo totale può essere molto basso, se comparato con gli standard occidentali e tuttavia essere una buona cosa a meno che la causa, anziché una dieta salutare, non sia una condizione patologica che provochi una caduta dei livelli di colesterolo.
Ma il colesterolo non è essenziale per la vita?
Una delle argomentazioni sostenuta da alcuni nutrizionisti è che “il colesterolo è essenziale per la vita” e non è bene che scenda troppo in basso.
Sì, il colesterolo è essenziale alla vita. Ecco perché il nostro corpo lo produce… proprio come fa quello di ogni mammifero, erbivori inclusi!
Il problema è che la nostra dieta e il nostro stile di vita portano i nostri livelli di colesterolo oltre una soglia critica, dove troppo colesterolo diventa un problema.
Se abbassi il colesterolo attraverso metodi naturali, meno è meglio – poiché fai conto sull’abilità del tuo corpo di produrre il colesterolo di cui ha bisogno.
E’ anche possibile soffrire di una patologia che provoca livelli bassi di colesterolo senza che questi siano il risultato di una dieta sana.
Ad esempio, la malaria abbassa il colesterolo. Alcune patologie causano un abbassamento del colesterolo. Ecco perché le persone hanno valori più bassi alla fine della loro vita.
A volte è questo il motivo per cui livelli bassi di colesterolo vengono associati a certe malattie… tuttavia il colesterolo basso è una conseguenza della malattia, non una causa!
Qual è la causa del colesterolo alto?
Spero di averti convinto che valori elevati di LDL sono il fattore più importante di rischio per le malattie cardiovascolari.
La domanda naturale è: cosa provoca livelli elevati di colesterolo LDL?
Questo non è chiaro. Sappiamo che diversi fattori possono influenzare i nostri livelli di colesterolo:
- La nostra dieta
- L’esercizio fisico o la sua mancanza
- Il sovrappeso
- …
Concentriamoci sulla nutrizione e cerchiamo di rispondere alle seguenti domande:
- Il colesterolo nella dieta fa aumentare i livelli di colesterolo LDL?
- L’apporto di grassi, in particolare saturi, fa aumentare i livelli di colesterolo?
- Qual è la primaria causa alimentare del colesterolo alto nelle società occidentali?
Il colesterolo nella dieta fa aumentare il colesterolo nel sangue?
C’è molto dibattito sul colesterolo nella dieta, che si trova in cibi animali come latticini, carne e uova. Sappiamo per certo che un elevato livello di colesterolo nel sangue provoca le malattie cardiache, ma cosa fa aumentare il colesterolo?
Nel libro “Cholesterol and beyond”, uno dei libri scientifici più convincenti sulle malattie cardiache – la conclusione è che il colesterolo nella dieta può influenzare il colesterolo nel plasma.
Le prove non sono così chiare perché alcuni studi ne contraddicono altri e giungono a risultati differenti.
Animali diversi reagiscono diversamente all’assunzione di colesterolo alimentare.
Quando i conigli vengono nutriti con colesterolo, ne assorbono solo una parte e non riescono a eliminare il resto, quindi il loro colesterolo va alle stelle.
Come esseri umani non riusciamo ad assorbire molto colesterolo attraverso la dieta e quando ne ingeriamo ne produciamo meno, ecco perché i valori del colesterolo nel sangue non aumentano quanto quelli dei conigli.
Diversi studi fatti negli anni ’60 e ’70 sugli esseri umani mostrano che un aumento del colesterolo nella dieta fino a 600 mg al giorno provoca un aumento del colesterolo nel sangue.
Oltre questa soglia, l’aumento cessa. Alcune persone rispondono più di altre, e in molti individui aggiungere colesterolo nella dieta non provoca un aumento del colesterolo sanguigno.
Una scoperta chiave
Una nuova ricerca rivela che il colesterolo ha molto più effetto se assunto da qualcuno che segue una dieta povera di grassi.
Se il tuo apporto di colesterolo è zero, includerne 500 mg/giorno (circa 2 uova) può aumentare il tuo colesterolo in media di 10 mg/dl.
Ma se la tua dieta già ne contiene 500 mg/giorno, allora aggiungere altri 500 mg farà aumentare i tuoi livelli di colesterolo di soli 1,50 mg/dl, secondo la ricerca.
Ecco un altro studio che mostra cosa succede al colesterolo nel sangue di persone che seguono una dieta povera di grassi, se vengono nutrite con molte uova.
Se leggi i miei articoli o hai acquistato il Corso Prostata In Forma probabilmente segui una dieta abbastanza sana, perciò la questione è se includere un uovo o due o della carne può farti male.
Se cominci da un livello di colesterolo nella dieta pari a zero, questa aggiunta può provocare un aumento significativo.
10 mg/dl può non sembrare tanto, ma è abbastanza considerevole considerando che questa è solo la “media” di una ricerca (potresti sperimentare un aumento maggiore) e che ogni rialzo o calo di 10 punti nel colesterolo LDL influisce significativamente sul tuo rischio di malattie cardiovascolari.
Il legame tra grassi saturi e malattie cardiache
Il legame tra colesterolo alimentare e colesterolo nel sangue perciò non è così schiacciante, ma può essere significativo se sei sensibile e il tuo consumo di colesterolo in partenza è basso o se stai considerando di toglierlo dalla tua dieta.
Un punto scientifico su cui c’è meno dibattito è come i grassi saturi aumentino il colesterolo nel sangue.
I primi studi sull’argomento mostravano un legame tra il consumo totale di grassi e il colesterolo sanguigno. Si notò poi che era l’apporto di grassi saturi nella dieta ad alzare il colesterolo nel sangue.
Sostituire i grassi saturi con quelli insaturi faceva diminuire i livello di colesterolo.
Ecco una sintesi delle ricerche sull’argomento:
- Un alto consumo di grassi è collegato ad alti livelli di colesterolo nel sangue
- Il colesterolo sierico aumenta col consumo di burro e si abbassa con l’olio di semi di girasole. L’olio d’oliva lo fa aumentare un po’, a causa del suo contenuto di grassi saturi.
- Le ricerche fatte su popolazioni che seguono diete povere di grassi, come i giavanesi delle Indie orientali tra il 1916 e il 1922, mostrano come una dieta ricca di grassi saturi e colesterolo alzasse il loro livello di colesterolo drammaticamente. In questo caso, da 128 a 168 mg/dl in soli tre mesi.
- Non tutti gli acidi grassi saturi hanno lo stesso effetto. L’acido miristico è il più potente nel fare aumentare il colesterolo. L’acido stearico ha poco o nessun effetto sul colesterolo nel sangue. Le più grandi fonti di acido miristico? Olio di palma, olio di cocco e burro.
- Quando i ricercatori Brown e Goldstein scoprirono nelle cellule i recettori per il colesterolo LDL (per cui ebbero il premio Nobel in medicina ne 1985), capimmo come i grassi saturi facciano aumentare i livelli di colesterolo. Essi sopprimono l’attività dei recettori LDL, e le cellule assorbono meno LDL. Aumentano la “riserva” di colesterolo influenzando l’attività dei recettori. I grassi insaturi hanno l’effetto opposto.
Vuoi altre prove?
Per convincerti che consumare grassi saturi fa aumentare i livelli di colesterolo puoi cominciare leggendo “Cholesterol and beyond” di Stewart Trusdell, un libro (in inglese) non-vegano senza alcuna affiliazione ad associazioni vegetariane (non raccomanda nemmeno una dieta vegetariana), che è una rassegna completa delle ricerche svolte sul colesterolo tra il 1900 e il 2000.
Ma se non è abbastanza, puoi fare le tue prove.
Perché così tanti seguaci di diete paleo e chetogeniche si lamentano del colesterolo alto?
Un articolo di Mark Sisson, un sostenitore della dieta paleo, si distingue secondo me per la sua idiozia. Mark comincia ammettendo che per molti seguaci della dieta il colesterolo LDL va alle stelle. Ovviamente comprende che questo è un problema. Altrimenti, non gli dedicherebbe un intero articolo.
Ma, subito dopo, i suoi suggerimenti diventano ridicoli. Secondo lui, la colpa potrebbe essere della mancanza di attività fisica. “Fai una passeggiata”, dice! Suggerisce anche di “sollevare pesi”. Il livello di negazione è alto.
Come mai alcuni “esperti” fraintendono così le ricerche
Questo articolo sta diventando piuttosto lungo, e non posso passare in rassegna tutti gli studi che non mostrano correlazioni tra i grassi saturi e il colesterolo alto, ma ne prenderò in esame uno per mostrarti gli errori di questo tipo di ricerche.
Cominciamo con un blog che mi piace leggere e che rispetto, quello di Stephan Guyenet, biochimico e neurobiologo che si occupa di obesità e nutrizione.
Potrebbe aver cambiato idea da allora, ma tempo fa scrisse un articolo esaustivo che indagava il legame tra grassi saturi e colesterolo nel sangue.
Cominciava citando una ricerca del 1963 che non mostrava correlazioni tra consumo di grassi animali e colesterolo nel sangue. Tuttavia, sono andato a leggere quella ricerca e ho trovato una storia differente.
I ricercatori dichiarano che “le proteine animali mostrano poche correlazioni positive con il livello di colesterolo”. Questo significa che c’è qualche correlazione. Poi, dicono che i carboidrati hanno effetti opposti.
E infine parlano della nostra amata “soglia” critica, in cui ci siamo imbattuti parlando del colesterolo nella dieta. Quando una persona segue già una dieta ad alto contenuto di grassi, aggiungere altri grassi alla dieta non fa aumentare il colesterolo più di tanto!
I risultati contano. Tutte le ricerche mostrano che se escludi o quasi il colesterolo dalla tua dieta, e mangi cibi vegetali integrali con un apporto minimo di grassi saturi (niente olio di cocco quindi), avrai il più basso livello di colesterolo LDL possibile, il che abbasserà significativamente il tuo rischio cardiovascolare.
Se mangi molti grassi saturi e colesterolo, farai aumentare significativamente il colesterolo nel tuo sangue, e così il rischio di malattie cardiovascolari.
Se qualcuno può dimostrare il contrario, allora per favore mi mostri le prove!
Molto probabilmente si tratterà di eccezioni, piuttosto che di una regola.
E per “dimostrare il contrario”, intendo:
- Un colesterolo LDL inferiore a 70 mg/dl
- Un colesterolo totale inferiore a 150 mg/dl
Di recente, Gary Taubes, un autore che ama il colesterolo e i grassi saturi, ha postato i risultati delle sue analisi per provare al mondo che la sua dieta è salutare. Questo da un uomo che comincia la sua giornata con le salsicce.
Tra i dati, troverai i “numeri assassini”.
I valori del colesterolo di Gary sono:
- 116 mg/dl di LDL
- 204 mg/dl di colesterolo totale

Questo lo colloca nella categoria ad alto rischio cardiovascolare, e possiamo dire con certezza che l’aterosclerosi si sta sviluppando nelle sue arterie ad ogni pezzo di salsiccia che mangia per colazione.
Questo dimostra ciò che dico.
In sintesi
In sintesi, ciò che affermo in questo articolo è molto semplice, ma tuttavia importantissimo da capire:
- Il colesterolo nel sangue conta, e di fatto è il più importante fattore di rischio Il valore da tenere d’occhio è il colesterolo LDL.
- Il colesterolo nella dieta fa aumentare il colesterolo nel sangue in molti individui.
- I grassi saturi e le proteine animali, in generale, fanno aumentare il colesterolo nel sangue.
- Ci sono molte cose che puoi fare per diminuire il rischio di malattie cardiovascolari, ma una di esse è mantenere il tuo consumo di cibi animali al minimo (con questo intendo dire fare del tuo meglio per evitarli).
Domande che potresti fare:
E il colesterolo HDL?
Sì, mi sono concentrato solo sul colesterolo “cattivo” (LDL), perché è il valore che conta.
L’HDL è una lipoproteina ad alta densità che secondo le ricerche può proteggere dal rischio cardiovascolare. L’obiettivo rimane comunque quello di mantenere il tuo LDL a livelli desiderabili, anche se questo significa far scendere un pochino anche il tuo HDL.
E le dimensioni delle particelle LDL?
Ho sentito dire: Le cose importanti sono il numero e la grandezza delle particelle di LDL, non solo il valore LDL in sé.
Alcuni sostengono che le particelle grandi di LDL non sono pericolose come quelle piccole e dense. Ma anche quelle contano!
Le particelle grandi aumentano il rischio di malattie cardiache del 44%, mentre quelle piccole del 63%.
Da qualunque parte lo si guardi, il colesterolo LDL causa l’aterosclerosi. Il dibattito sulle particelle grandi/piccole assomiglia a un dibattito sul modo migliore di suicidarsi.
Il paradosso francese
Altra domanda: Che dire dei francesi, che mangiano un sacco di colesterolo e grassi saturi e hanno meno problemi cardiaci?
Questo paradosso non è dovuto al vino rosso o ad altre componenti della dieta francese.
E’ dovuto a un errore statistico e al fatto che qualcosa come un 20% delle morti causate da problemi cardiovascolari non è stato correttamente riportato nei certificati di morte, facendolo rientrare in “altre cause”.
Quindi, alla fine i francesi muoiono di malattie cardiovascolari tanto quanto gli altri, considerando la loro dieta ricca di grassi animali.
Le malattie cardiache sono causate dallo zucchero!?
Fino al 1984 i ricercatori lavorarono alla teoria secondo cui lo zucchero provoca le malattie cardiache.
John Yudkin, professore di nutrizione alla London University negli anni ’60, sottolineava come con l’aumento del consumo di zucchero aumentassero anche le malattie cardiache.
Yudkin mise alla prova la sua teoria con esperimenti animali, somministrando una dieta ad alto contenuto di zucchero alle cavie.
Questo fece aumentare i loro trigliceridi, ma in misura minore il loro colesterolo. Le industrie dei formaggi, delle uova e delle carni promossero l’idea di Yudkin e la sua teoria sullo zucchero fu resa popolare da una serie di libri pubblicati all’epoca.
Queste idee furono però screditate in seguito dalla comunità scientifica.
FONTI:
1: (Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology. 1987:7:612-619 – “Total cholesterol and high density lipoprotein cholesterol levels in populations differing in fat and carbohydrate intake”)
2, 3: (Cell, Vol. 104, 503-516, February 23, 2001 Christopher K. Glass and Joseph L. Witztum Specialized Center of Research on Molecular Medicine and Atherosclerosis Other source: book called “Nutritional and Metabolic Bases of Cardiovascular Disease”)
4: (Familial hyperalaphalipoproteinamia J Lab Clin Med, 1976, Dc,88(6)-941-57)
5 Source: (The Johns Hopkins Textbook of Dyslipidemia) – Peter O. Kwiterovich, Jr., MD)
6, 7: (“A Receptor-Mediated Pathway for Cholesterol Homeostasis” – Nobel Lecture, 9 December, 1985 by Michael S. Brown and Joseph L Goldstein)
8, 9: (“Evidence Mandating Earlier and More Aggressive Treatment of Hypercholesterolemia” – Circulation, 2008; 118:672-677)
10: (Serum Cholesterol Concentration in New-Born African and European Infants and Their Mothers) – American Journal of Clinical Nutrition, Vl 4, No. 8, 1962)
11-16: (James H O’Keefe, MD*; Loren Cordain, PhD†; William H Harris, PhD*; Richard M Moe, MD, PhD*; Robert Vogel, MD‡ J Am Coll Cardiol. 2004;43(11):2142-2146. doi:10.1016/j.jacc.2004.03.046 http://content.onlinejacc.org/article.aspx?articleid=1135650)
17: (“Role of cholesterol in parasitic infections” – Lipids in health and disease 2005,4:10)

Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di miglioramento personale da oltre 10 anni, applico e diffondo informazioni nel campo dell’alimentazione e della salute sessuale maschile. Scopri di più su di me.
Salve, riporto la mia umile esperienza. Ho seguito per circa due anni (2021-2022) una dieta rigorosamente vegetariana (no pesce e carne) con parecchi formaggi, abbondanti uova e tanti cibi confezionati (merendine-brioches-cioccolato) per “assumere” grassi e cercare di mettere su peso. Risultato: Prostata “infuocata” ed energie basse per tutto il tempo!! Ho allora calato di molto i formaggi (oltre al caffè, agli alcolici, ad altri cibi acidi), le uova, e le altre cose grasse…ma ahimè sono dimagrito troppo ed inoltre la Prostata non è migliorata, mentre le energie sono migliorate abbastanza nonostante appunto il calo di peso… Ovviamente sulla Prostata incidono, in generale, come insegna il bravissimo Marco&Staff, tantissimi troppi aspetti, anche psicologici e non solamente nutrizionali…chiusa parentesi.
Tornando alla mia nutrizione, infine, da qualche mese ho aumentato le dosi di carboidrati (alla faccia di certe teorie di moda) ed ho riacquistato peso e ripreso le forze. La Prostata è anche migliorata, probabilmente perchè inizia a farsi sentire il beneficio della disintossicazione (vedesi sopra) e perchè ho applicato assiduamente tanti consigli di Marco, in attesa di comprare il suo Corso completo ed applicarlo…
Concludo: ora mi manca solamente una cosa determinante per capire in che direzione sto andando, e cioè una completa aggiornata analisi del sangue e dei valori LDL HDL e COLESTEROLO TOTALE. (comunque, ognuno ha il suo metabolismo, mica facile in generale la questione…) Saluti a tutti/e
Ciao Francesco,
grazie, in linea di massima hai fatto una buona osservazione, ci sono degli ottimi indizi per un buon inizio verso un personale e duraturo equilibrio.
Complimenti, pensa cosa si riesce a fare e ottenere seguendo il corso base, sei certamente uno degli esempi migliori per chiunque voglia affrontare e mettere se stesso al primo posto.
Giovanni
Grazie mille ! Ciao a tutti voi
Che la paleodieta sia una scelta autolesionista è fuori discussione. Ma per quale motivo la soglia max di colesterolo totale dovrebbe essere fissata a 150?! Dei dati riportati nell’immagine non si citano le fonti, e per giunta si tratta di dati a dir poco parziali e sballati. Tre etnie, in rapporto alla popolazione mondiale, sono una goccia nel mare, almeno se si tiene conto non soltanto di singole etnie, ma anche di casi isolati, che poi sommati assieme non sono neppure tanto isolati, visto che di centenari se ne trovano a tutte le latitudini, dalla Sardegna all’isola di Okinawa. Inoltre si tratta di dati sballati poichè, ad es., la vita medie degli Inuit è relativamente bassa: troppo bassa per ritenere, con certezza, che muoiano sempre e solo di vecchiaia. Mi pare evidente, infatti, che se il cuore di un essere umano si arresta a 106 anni, è del tutto lecito parlare di morte per vecchiaia, mentre se si arresta a 68 (vita media degli Inuit) è più giusto parlare di morte per infarto. Se poi vogliamo essere davvero obiettivi, vista la quantità di grassi che gli Inuit assumono dal mondo animale, è alquanto improbabile che il loro valore medio di colesterolo totale sia pari a 140! Come sempre avviene in questi casi, in assenza di fonti sicure, ogni dato si presta a tutti gli usi; del resto l’espressione (in se stessa alquanto generica) di “cacciatori-raccoglitori” viene continuamente citata anche dai paleodietari a suffragio delle proprie tesi. Pensate a quante volte Adriano Panzironi usa tale espressione nelle sue trasmissioni.
Semplicemente ridicolo il confronto con l’elefante africano, che immagino abbia un patrimonio genetico diverso dal nostro, mentre se consideriamo ad es. gli scimpanzè (coi quali condividiamo gran parte del patrimonio genetico) non mi risulta che essi abbiano un’aspettativa di vita che sia anche solo lontanamente paragonabile alle tartarughe delle Galapagos. E ciò a dispetto della loro dieta! Questo per dire che la questione è molto più complessa di quanto il presente articolo voglia lasciarci intendere.
Un discorso a parte meriterebbe il cosiddetto “paradosso francese”, che in realtà non sponsorizza affatto i grassi saturi, ma piuttosto l’alto contenuto di vitamina K2 contenuta in alcuni formaggi locali, e quindi la sua presunta capacità di sciogliere le calcificazioni all’interno delle arterie (dove limitano il flusso sanguigno) per poi veicolare tutto il calcio all’interno delle ossa (sede naturale del calcio stesso). Per inciso, pare che un certo Weston Price abbia messo in relazione tale vitamina con l’invidiabile salute dentale di talune popolazioni tribali, che a qualsiasi età sfoggiavano denti bianchissimi malgrado fossero sprovvisti di spazzolino e filo interdentale. La cosa curiosa è che Price (manco a dillo) viene citato tanto da Valdo Vaccaro nel suo “Dizionario di salute naturale” (forse uno dei testi fondamentali del veganesimo) quanto da alcuni ideologi della paleodieta (ad es. Josh Axe). Naturalmente, dal presunto scioglimento del tartaro dentale alla possibilità (vera o presunta) di sciogliere le calcificazioni prostatiche (notoriamente considerate irreversibili dall’intera comunità urologica) il passo è fin troppo breve, specie quando si tratta di sponsorizzare l’ennesimo integratore lanciato sul mercato (in questo caso di vitamina K2). Quando alcuni anni or sono, dal web, sottoposi la questione al Dott. Andrea Militello, la sua risposta, che merita di essere citata testualmente, mi sorprese non poco, tanto da conservare la relative mail, da cui faccio il copia e incolla della sua risposta: “Pur essendo bellissime osservazioni non trovano attualmente spazio nelle linee guida. Nessuno di noi la usa”. In sostanza, con un linguaggio neppure lontanamente imparentato col medichese, è come se mi avesse detto: “per la vit. K2 non abbiamo prove della sua efficacia, ma neppure della sua inefficacia, quindi decidi un po’ tu”! Ebbene, quando avrò tra le mani i referti della prox ecografia prostatica, potrò finalmente dire di essere pervenuto alla verità anche su tale fondamentale questione, come fu, a suo tempo, con l’omeopatia, alla quale approdai a causa della disperazione derivante dai troppi (e frustranti) fallimenti terapeutici (ne avevo parlato in un altro commento che solo ora mi accorgo essere stato cancellato). Per ora, mi limiterò a dire che la vit. K2 naturale, ossia quella contenuta nei formaggi, non scioglie un cazzo, altrimenti non mi sarei ritrovato, già a 19 anni, con la prostata completamente ricoperta di calcificazioni, malgrado fossi stato, per tutta l’adolescenza, un consumatore seriale di formaggi. Naturalmente (ma questo non sono io a dirlo ma le analisi del sangue che feci dopo molti anni di astinenza dai formaggi), anche la salute delle ossa, ovvero la giusta quantità di calcio che esse richiedono, non dipende affatto dai formaggi, ma dalla giusta quantità di verdure. Ma da libero ricercatore posso ragionevolmente supporre che ciò sia dovuto al fatto che i formaggi, oltre ad un alto contenuto di calcio, presentano altresì un alto contenuto di fosforo, che ho scoperto essere un minerale antagonista del calcio. Ecco svelato l’arcano, che ovviamente non ha nulla a che vedere con talune bislacche teorie vegane.
Grazie Andrea del tuo esaustivo commento.
Provo a risponderti basandomi sulle mie conoscenze e ricerche, che non pretendono affatto essere la verità assoluta, infatti ritengo questi confronti utili a discernere il vero dal falso.
Riguardo al colesterolo, ci sono vari medici e cardiologi che seguo che consigliano un colesterolo totale al di sotto dei 150 mg/dl.
Ti linko alcuni scritti e studi (in inglese):
Michael Greger (medico e divulgatore scientifico, autore di “How not to die”)
Dr. Caldwell Esselstyn (chirurgo, nutrizionista e sportivo)
Dr. Neal Barnard (medico, professore universitario e ricercatore)
Dr. Mcdougall (medico e saggista)
Riguardo le etnie riportate sono sì parziali e indicative e riprese (forse superficialmente e qui mi scuso) da alcuni scritti di Frederic Patenaude, un mio mentore che ultimamente seguo sempre meno, ma ha sempre riportato dati accurati (qui devo verificare, grazie).
Ci sono altre aree sul pianeta che vantano centenari e sono descritte come le Blue Zones comprendendo anche Okinawa e alcune aree rurali della Sardegna, ma non solo.
Qui c’è uno studio su Okinawa ad esempio, ma devo approfondire.
C’è anche un altro articolo su di loro che cerca di spiegare il motivo della loro longevità e che la attribuisce anche ad altri fattori.
Riguardo agli Inuit sono considerati un esempio di come alti livelli di acidi grassi omega-3 possono controbilanciare gli effetti negativi sulla salute di una dieta ricca di grassi, ma anche qui devo approfondire.
Mi riservo la necessità di cambiare l’articolo appena reperisco dati più consistenti.
Il paradosso francese si riferisce al fatto che pur avendo una dieta ricca di grassi siano relativamente magri e con un colesterolo migliore di quello di altri paesi occidentali e sono d’accordo con te che la K2 non sia affatto sufficiente a “sciogliere” il colesterolo accumulato da un alto uso di formaggi.
Sono curioso delle tue ecografie ed esperienza, se vorrai riportarle qui o in privato.
Un saluto e grazie per il tuo contributo!
Mi spiace ma non sono d’accordo le notizie che riporti sono obsolete più del colesterolo totale va considerato il rapporto tra colesterolo totale vs HDL se hai un totale di 240 e un 70 di HDL il tuo rischio di malattia cardiovascolare è 3.5 molto basso oltretutto la quantità di colesterolo che puoi controllare controllare con la dieta è un misero 30 per cento il resto lo produce l’organismo il vero nemico del cuore é lo zucchero specie il fruttosio che viene convertito direttamente in grasso ed è capace di creare placche arteriosclerotiche direttamente nelle arterie peggio del colesterolo
Salve Luca, affermazioni di questo tipo richiedono delle prove. Se tu fossi così gentile da inviarmele sarebbe di aiuto a molti.
Riguardo ai dati che citi sul rapporto del colesterolo totale vs HDL è vero, 3,5 è “basso”, ma non può essere l’unico fattore da considerare e non regge nel momento in cui uno ha valori sballati in alto, ma ha un buon rapporto.
Inoltre si rifanno a dei livelli che sono stati cambiati più volte in vari paesi, considerando la media dei livelli delle persone e non analizzando una persona perfettamente sana. Con una dieta occidentale i livelli sono in media più alti di quelli di una persona perfettamente in salute (che non significa senza malattie).
Riguardo al colesterolo controllabile con la dieta, per una persona sana potrebbe essere vero ciò che dici, ma per la maggior parte delle persone, che segue una dieta ricca di cibi animali e grassi saturi, il cibo può essere responsabile per più del 50% del colesterolo. Perché? Perché cambiando dieta, il colesterolo può diminuire di oltre il 50%.
La maggior parte delle persone che hanno un livello di colesterolo di 250 mg/dl possono portarlo in breve tempo sotto i 150 mg con una dieta a base vegetale. Diminuendolo di almeno il 40%.
I partecipanti di una ricerca sono stati portati da una media di 237 mg/dL a una di 137 mg/dL attraverso una dieta a base vegetale quasi priva di grassi aggiunti. Il calo qui è del 42%.
Infine, l’ultima affermazione è completamente falsa. La quantità di carboidrati che viene convertito in grasso è minima, in confronto ai grassi che una persona dovrebbe mangiare se non assumesse abbastanza carboidrati.
E’ possibile, sì, generare grasso extra mangiando più zuccheri e carboidrati, ma NON perché gli zuccheri si trasformano in grassi… bensì, perché in questo modo si evita che i grassi assunti con la dieta si trasformino in energia.
In altre parole, ecco ciò che succede:
Le persone mangiano zuccheri e altre forme di carboidrati.
Molte persone mangiano anche un grande quantitativo di grassi
I carboidrati assunti vengono convertiti in energia (solo 1 g in media si trasforma in grasso).
Il corpo immagazzina le calorie extra provenienti dai grassi sotto forma di grasso corporeo, anziché bruciarle.
Quando c’è uno squilibrio energetico (troppe calorie in entrata, troppo poche in uscita), il corpo immagazzina le calorie in eccesso sotto forma di grasso, ma si tratta sostanzialmente di calorie provenienti da grassi, non da carboidrati!
Ecco perché le diete ad alto contenuto di carboidrati e a basso contenuto di grassi (meno del 10% sul totale delle calorie) sono molto efficaci nel bruciare il grasso in eccesso.
Spero di aver risposto in modo esauriente, basandomi sulla mia ricerca, ma sarei anche felice di avere una smentita supportata da prove. Solo così possiamo evolvere, non creando un dogma alimentare.
A presto!
sì, alla luce della mia esperienza personale è probabile che quel “paradosso” non sia affatto un paradosso, appunto per la manipolazione dei dati. Inutile dire che quando consumavo molti formaggi il mio livello di colesterolo oscillava tra 200 e 220, mentre ora oscilla tra 160 e 170, con un valore di trigligeridi enormemente più basso (69 nelle ultime analisi), e con un HDL più o meno stabile a 45, mentre prima era sempre al di sotto di 40. Il caso dei centeneri di Okinawa è forse il più interessante per l’attendibilità dei molti casi dimostrati e/o dimostrabili, a differenza ad es. dei centenari Hunza (anche lì si è parlato di una manipolazione dei dati). Tornando al mio caso personale di CPPS, l’abuso di formaggi, per quanto negativo ai fini della salute in generale, e quindi anche ai fini della salute prostatica, potrebbe comunque aver inciso di meno rispetto a un fattore predisponente noto come “iperplasia del collo vescicale”, una malformazione congenita la cui risoluzione chirurgica non sarebbe neppure troppo invasiva, giacchè si tratterebbe solo di una piccola incisione sulla parete vescicale (la prostata non verrebbe minimamente coinvolta), che tuttavia mi è stata unanimamente sconsigliata a causa del rischio di eiaculazione retrograda che essa comporta. Un rischio relativamente basso (si parla del 20/30% dei casi), che tuttavia fu ritenuto elevato in rapporto alla mia età al momento della diagnosi (all’epoca avevo 24 anni). Così si è ritenuto (erroneamente) di poter migliorare i parametri urinari connessi a iperplasia del collo vescicale tramite gli alfa-bloccanti, al fine di poter convivere col problema, ossia la fisiologica predisposizione alle prostatiti. La conseguenza è stata una serie pressochè ininterrotta di prostatiti batteriche nell’arco di una decina d’anni, in media una all’anno, tutte guaribili in una settimana (questo pure va detto) grazie agli antibiotici, ma la cui recidive, sia pure per motivi ignoti alla scienza, sono state successivamente causa di CPPS, con coseguenze devastanti sia sul piano sintomatologico che sessuale, e senza alcuna risposta agli antibiotici e ad altre categorie di farmaci che, ottusamente, vengono prescritti in casi del genere. Questi sono i motivi che mi hanno spinto a cambiare drasticamente il mio stile di vita, che tuttavia, nella mia definitiva uscita dal tunnel, potrebbe aver inciso nella stessa misura in cui ha inciso un percorso terapeutico ben diverso dal precedente, portato avanti con un diverso urologo-andrologo. Magari se avrò tempo, parlerò anche di questo, se non altro perchè investe diverse questioni di carattere generale sulle quale andrebbe fatta chiarezza.
Circa il commento che pensavo fosse stato cancellato, in realtà poi l’ho ritrovato… ero io che avevo fatto confusione coi vari post. Mi scuso per l’errore.
Saluti e buon feragosto a tutti
L’articolo che hai scritto è molto interessante e importante per vivere in salute. Continua così, Grazie mille Marco
Sempre preciso e puntuale negli articoli. Il problema colesterolo effettivamente, come dici, riguarda molto il fatto che tutti “condividiamo l’aterosclerosi” e perciò non sarà facile “uscirne”.
Pur non avendo competenze in materia, intuitivamente ed anche per esperienza di vita, concordo pienamente. Grazie Marco.