All’età di 27 anni nel 2009, subito dopo l’università, partii col mio zaino e il mio computer per Cape Town in Sudafrica.
Sapevo che dovevo imparare bene l’inglese, ma non sapevo perché proprio lì, pur avendo sempre avuto una certa affinità con l’Africa, essendo nato da genitori che l’avevano vissuta pienamente come volontari negli anni ’70.

Avevo già il pallino della sana alimentazione perché mi aveva aiutato a risolvere i miei problemi di prostata, ma non mi ero spinto oltre il vegetarianesimo o la macrobiotica.
A Città del Capo, dopo qualche mese di assestamento, iniziai a interessarmi a quello che stava diventando un trend importante in America e in tutto il mondo occidentale: il Raw Food, ovvero l’alimentazione crudista.
In città c’erano già locali e catene di fast food salutiste e nei mercati locali si potevano acquistare i migliori prodotti biologici e tropicali.
Fu lì che decisi di iscrivermi ad un corso di crudismo, con uno dei “guru” del momento.
Il relatore, un bellissimo uomo dai capelli lunghi e biondi, pelle luminosa e sguardo radiante, attirò subito la mia attenzione per la sua energia, capacità comunicativa e carisma.
Il giorno dopo questo seminario rivoluzionario presi la decisione di iniziare a mangiare solo cibo crudo, avendo fatto esperienza delle incredibili ricette che riproducevano quasi tutti i piatti a cui ero sempre stato affezionato.
Da lì ai 5 anni successivi il mio rapporto col cibo cambiò radicalmente e pur avendo avuto varie ricadute, viaggiavo con l’idea che il crudismo fosse il sacro graal della salute.

Il crudismo mi aiutò moltissimo a depurare profondamente il mio corpo, ma pian piano divenne anche la mia prigione mentale.
Sprecavo un sacco di energia e di soldi per acquistare cibi e strumenti necessari alle mie creazioni culinarie, ma più che altro per mantenere in vita questo ideale.
Con questa visione ho incontrato nella mia vita persone di tutti i tipi, crudisti, fruttariani e addirittura melariani (sì non sto scherzando!).
La maggior parte di queste persone non sembrava affatto in salute e avevano forti tendenze a parlare di argomenti legati al cibo, all’inquinamento elettromagnetico e tutto quello che potesse danneggiare la loro salute.
Tutto ciò che mangiavano doveva essere completamente biologico, biodinamico e, possibilmente, completamente crudo.
Alcuni fruttariani che ho incontrato in Italia, avevano imparato a ricreare i piatti della nostra tradizione, dalla pizza agli gnocchi alle lasagne, cucinando con sola frutta (e frutto-ortaggi) e non avevano nulla da invidiare alle ricette originali.

L’ossessione compulsiva per l’ideale salutista (ognuno con la sua variante) tuttavia, vanificava gli sforzi verso una salute vera e genuina che include certamente anche gli aspetti mentali ed emotivi del nostro corpo.
Non mi piace generalizzare, ma queste persone sottolineano spesso come tutto ciò incontrano, danneggi la loro salute e sono letteralmente ossessionate dal cibo perfetto, ovunque si trovino.
Di conseguenza, sono costantemente stressate e probabilmente non mangiano neanche a sufficienza per mantenere un peso forma decente.
Altri hanno atteggiamenti anche peggiori. Vogliono mantenere e mostrare l’immagine che sono salutisti e che sanno quello che fanno, ma poi scopri che mangiano le peggio porcate di nascosto.
Il punto è questo: avendo smesso di torturarmi con l’ossessione del cibo salutare sono molto più sano e più felice di prima.
Sono continuamente esposto a tossine ogni giorno e anche tu probabilmente.
Passo le ore a lavorare al computer e bombardato da campi elettromagnetici. Il cibo che mangio spesso non è biologico e rispetto a prima mangio meno cibo crudo.
Bevo l’acqua del rubinetto e uso shampoo industriale, ma sono molto più sano di quando i miei sforzi erano concentrati tutti ossessivamente verso l’ideale di alimentazione che mi ero prefisso.
Non sto dicendo che lo smog faccia bene, che l’acqua del rubinetto sia il nettare degli dei, o che i campi elettromagnetici che sto assorbendo adesso dal mio computer siano benefici.
Nell’età in cui viviamo, tuttavia, devi avere una sana comprensione di cosa significa essere sani in base all’ambiente in cui ti trovi.
Sarai molto più felice e più sano avendo aspettative realistiche rispetto a fissare l’asticella così in alto da non poter essere raggiunta.
Non esiste la perfezione.
Forse cuocerai troppo i tuoi broccoli e perderai più vitamina C del previsto.
Forse lavori molto al computer ma tutto sommato ti piace quello che fai e ti dà soddisfazione. Oppure ti invitano a cena senza pensare che hai esigenze alimentari particolari.
Non colpevolizzarti. L’obiettivo del mangiare e vivere in modo sano è sentirsi bene. Niente sarà mai perfetto, e ironicamente stressarti per questo ti farà solo più male che bene.
Bada bene, non sto dicendo che adesso mangio di tutto e non bado all’alimentazione.
Consumo quotidianamente grandi quantità di frutta e verdura fresca e raramente mangio schifezze, ma non c’è più un’ideale da raggiungere e questo, fa tutta la differenza.

Sperimentatore e ricercatore del benessere e della salute. Appassionato di miglioramento personale da oltre 10 anni, applico e diffondo informazioni nel campo dell’alimentazione e della salute sessuale maschile. Scopri di più su di me.
… direi … “in buon senso applicato”… ma con la consapevolezza di farlo e il coraggio di (ri)mettersi in onesta discussione!! E scusa se è poco!! Un saluto da chi ti legge abbastanza, condivide solo una parte delle tue opinioni, ma apprezza la franchezza, la chiarezza e la libertà intellettuale. E poi che ciascuno usi la sua testa!!
Grazie Adriano per il tuo apprezzamento.
Giovanni
Ciao Marco
Abbiamo vissuto la stessa traiettoria nell’ambito dell’alimentazione. Condivido pienamente quello che dici perché arrivai anch’io alla stessa conclusione. Dopo 10 anni di vegetarianesimo, crudismo, macrobiotica arrivai alla conclusione che non avevo più bisogno di mettermi un’etichetta addosso, che potevo rilassarmi continuando a fare attenzione a quello che mangiavo. E se il mio corpo mi chiedeva (o mi chiede) alimenti che a suo tempo mi proibivo semplicemente li mangio!
Buon viaggio e grazie per la tua condivisione
Sono d’accordo con quanto dici nell’articolo. Del resto, nel corso di base in fondo affermavi più o meno: “se avrai seguito le direttive al 50 % sarà già un passo avanti notevole….”
Io attualmente della prostatite cronica sto molto meglio di prima e credo di averti seguito, nel corso base, al 40-50 %. Sempre utili i tuoi consigli e le tue dritte. Ti saluto.
Alessandro
Grazie Alessandro per la tua fiducia e il tuo impegno.
Giovanni
Mangio molta frutta e verdura in abbondanza, bevo raramente del vino e uso molto frequentemente curcuma zenzero, origano, evito la carne di maiale e tutti gli insaccati, faccio molto sport e lunghe passseggiate; non fumo e non bevo alcolici. Uso pochissimo il latte e bevo un caffè al mattino e uno dopo pranzo. Tengo a precisare che sono del 44 e la notte vado due e anche tre volte a urinarie. Sinceramente mi sento molto in forma e grazie a Dio non soffro di nessuna patologia. Ciao Pietro ti saluta e se puoi dammi eventualmente qualche consiglio.
Ciao Pietro,
Per evitare di svegliarti di notte per urinare è bene non bere e non mangiare nelle 4 ore prima di andare a dormire, praticare esercizi del pubo coccigeo, bagni derivativi.
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Fammi sapere come va.
Giovanni
ho 68 anni e sono andato poche volte dal medico, e non mi è piaciuto il suo modo di curare, quelle poche volte che ho preso medicine ho peggiorato la mia situazione, la mia alimentazione si basa molto su frutta e verdura di stagione preferibilmente cruda, abito in collina e confino con il bosco mangio spesso le bacche che offre, quando sento qualche disturbo di salute digiuno. Quello che scrivi è in perfetta sintonia con quello che faccio io, ciao
Ciao Annibale,
Grazie per la tua testimonianza!
Giovanni