ferro e prostata

Abbiamo tutti in mente la classica scena degli spinaci di Braccio di Ferro.

Prima di una scazzottata, tira fuori da una tasca una lattina delle verdi foglie, la apre strizzandola e ne ingurgita il contenuto, assicurandosi la forza prodigiosa che lo ha reso celebre.

E infatti, siamo cresciuti con la credenza che gli spinaci siano ricchi di ferro.

Non è completamente sbagliato, ma il discorso non è così semplice.

Il ferro è un elemento minerale fondamentale per il corpo umano, dato che è legato a emoglobina e mioglobina – le proteine del sangue.

Il Ferro e la Prostata

Mentre la ricerca medica continua a esplorare le complesse connessioni tra la salute maschile e l’alimentazione, una questione che ha catturato l’attenzione di alcuni studiosi è la possibile relazione tra il consumo di ferro e i problemi alla prostata.

La prostata è una ghiandola importante per la salute maschile, ma alcuni studi hanno suggerito che un eccesso di ferro nel corpo potrebbe essere associato a un aumento del rischio di sviluppare disturbi alla prostata, compreso il cancro.

Questa teoria è basata sulla considerazione che l’accumulo eccessivo di ferro può portare a uno stress ossidativo, che a sua volta potrebbe danneggiare il tessuto prostatico. (studio)

Tuttavia, è importante notare che la questione è ancora oggetto di dibattito e ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno la natura di questa relazione.

Uno studio del 2020 ha dimostrato che l’assunzione diretta di ferro può distruggere il tessuto connettivo del cancro alla prostata, riducendolo.

A meno che non mangi bistecche tutti i giorni credo sia dunque inutile preoccuparsi di un eccesso di ferro per la prostata.

E’ molto più probabile infatti che tu abbia sintomi che indicano una carenza di ferro e non un eccesso.

E’ quindi importante consumare alimenti che ne siano ricchi, dato che la sua scarsità può provocare, tra le varie cose, le diverse forme di anemia.

Si stima che nel mondo circa 2 miliardi di persone siano anemiche, in buona parte proprio per la carenza di ferro nella dieta o per la sua mancata assimilazione.

Quali sono gli alimenti vegetali più ricchi di ferro

Quando leggiamo le tabelle dei valori nutrizionali degli alimenti, dobbiamo stare attenti a non farci trarre in inganno.

Quello che davvero conta infatti è il contenuto di ferro biodisponibile (cioè che può essere assorbito dal nostro organismo), e non quello totale.

Nonostante il ferro sia disponibile in grandi quantità nelle carni rosse, nel pesce e nel tuorlo d’uovo, esso è presente anche in numerosi alimenti vegetali:

  • frutti di bosco (lamponi, mirtilli, fragole in particolare)
  • banane
  • ciliegie
  • frutta secca come albicocche, datteri, fichi e uvetta
  • legumi (fagioli bianchi e lenticchie in particolare)
  • vegetali verdi come rucola, cavoletti e spinaci, ma anche prezzemolo e tarassaco
  • germe di grano
  • funghi secchi
  • cereali integrali
  • tartufo
  • pistacchi

L’assimilazione del ferro

Il metabolismo del ferro è piuttosto complesso, e negli stessi alimenti che ne sono ricchi, sono presenti altri composti che ne limitano la disponibilità.

Come acido fitico e fitati, acido ossalico e ossalati: presenti proprio nei legumi… e negli spinaci.

Anche un eccesso di fibre può limitare la biodisponibilità del ferro, così come quello di zinco o calcio.

Il tè e il caffè, se assunti in combinazione con alimenti che contengono ferro, creano con esso dei composti insolubili impossibili da assorbire.

L’assorbimento del minerale può essere ridotto anche se si è affetti da ipocloridria (scarsità di acido cloridrico nei succhi gastrici).

Al contrario, la vitamina C e, in genere, gli alimenti acidi come il limone, ne migliorano l’assorbimento. Un fattore di cui tenere conto quando si “compongono” i nostri pasti.

E’ proprio per questo motivo che è da sfatare il mito secondo il quale sono proprio vegetariani e vegani a soffrire la carenza di ferro.

Diversi studi recenti mostrano come proprio le combinazioni di vegetali ricchi di ferro e vegetali ricchi di vitamina C ne forniscano, nel caso di regimi alimentari attenti, in quantità sufficienti.

E’ quindi importante assicurarsi una buona assunzione di ferro con la dieta e, se questo non fosse possibile – o se i nostri livelli di emoglobina e ferritina risultassero, in seguito a un esame del sangue, bassi – ripristinare innanzitutto la flora batterica e poi usare un integratore naturale, ad esempio a base di alghe: spirulina, dulse o clorella.

Un’ottima idea è quella di assumere ogni giorno un frullato verde a base di alimenti ricchi di ferro, come spiego nel Corso Base Prostata In Forma.

PS: in ogni caso… gli spinaci non vanno demonizzati: sono anzi ricchi di vitamine, acido folico – utile al sistema immunitario e alla produzione di globuli rossi – e cellulosa, che concorre al buon funzionamento dell’intestino.)

Per limitare l’acido ossalico assumere gli spinaci baby, con un po’ di limone spruzzato sopra!